Vigili urbani e cedole librarie, due provvedimenti che fanno ancora tanto discutere

                 Le leggi, l’esperto di questioni politico-amministrative, il sindacalista

Due avvenimenti accaduti nel giro di qualche settimana di distanza l’uno dall’altro hanno fatto discutere tantissimi cittadini che ne sono venuti a conoscenza sia attraverso il blog che dal passaparola. Il primo è quello dei vigili urbani che, per ordine del sindaco, già da due settimane stanno lavorando solo di mattina e dal venerdì al sabato. Il secondo è quello delle cedole librarie distribuite agli istituti paritari, ma solo agli alunni delle elementari residenti a Calvizzano. Partiamo da quest’ultimo argomento.

Cedole librarie Istituti paritari, vanno distribuite anche ai non residenti

Le cedole librarie per gli Istituti paritari, andavano elargite anche agli alunni non residenti a Calvizzano. Le leggi nazionali e regionali (nel caso specifico quelle della Regione Campania) sono chiare e inequivocabili. L’art. 156 del D.lgs 297/1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia d’istruzione) prevede che i libri di testo per gli alunni delle scuole elementari debbano essere forniti gratuitamente dai Comuni: “Agli alunni delle scuole elementari, statali o abilitate a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, i libri di testo, compresi quelli per i ciechi, sono forniti gratuitamente dai Comuni, secondo le modalità stabilite dalle leggi regionali…”
La legge della Regione Campania (numero 4 del primo febbraio 2005) sulle “Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione”, all’art. 3 comma 1, sancisce espressamente che gli interventi sono attuati, ai sensi del DPR 616/1977, …dagli enti locali per quanto di rispettiva competenza, in favore:  “degli alunni dell’istruzione, frequentanti scuole sia pubbliche che paritarie, compresi gli alunni delle scuole dell’infanzia”.
In entrambi i casi, dunque, non si fa alcun riferimento ai residenti.
Appare evidente, dunque, che il Comune,sulla questione cedole, starebbe commettendo una sorta di abuso. Il paradosso è che i nostri bimbi che frequentano scuole paritarie ubicate in altri Comuni, ricevono le cedole librarie, mentre i residenti di altri Comuni che frequentano le scuole paritarie di Calvizzano non hanno diritto ai libri. Sicuramente l’atto che formalizza il provvedimento è di tipo gestionale, ma non va dimenticato che gli indirizzi e il controllo amministrativo fanno capo alla politica. E’ mai possibile, dunque, che i consiglieri di maggioranza, tranne qualche mosca bianca, anche su questa questione abbiano ancora una volta chinato il capo senza batter ciglio, ubbidendo a un ennesimo diktat del sindaco? A questo punto sarebbe interessante conoscere l’opinione di Pasquale Napolano (uno dei suggeritori più ascoltati in questo momento dal sindaco) comunista da sempre e che proprio in virtù di questo suo status dovrebbe avere una sensibilità più spiccata verso temi quali l’istruzione e la cultura in generale.

Questione Vigili urbani, il parere di due esperti

Il politico

Secondo il parere di un esperto di problematiche politiche e amministrative da noi interpellato, il sindaco di Calvizzano avrebbe fatto, volendo usare un gergo calcistico, una “invasione di campo”. Avendo inviato una semplice missiva al Comandante dei vigili, si configurerebbero, dal punto di vista penale, sia l’eccesso di potere che l’abuso di potere; dal punto di vista amministrativo, invece, sarebbe stato emanato un atto illecito, illegittimo e inefficace.
Per quale motivo?
“Quest’atto o disposizione impropria - aggiunge l’esperto - tocca la remunerazione accessoria dei vigili urbani, cosa che non può avvenire, senza una previa consultazione con la delegazione trattante e i sindacati di base. Mi meraviglio come i vigili non si siano opposti all’atto. Il Comandante, inoltre, non può accettare una invasione di campo.
Pare che sulla questione, l’opposizione stia preparando un’azione politico-amministrativa molto incisiva.

Il sindacalista  

“Il legislatore nazionale ha ritenuto opportuno emanare una legge-quadro (la 65/86) contenente principi di massima e i criteri ai quali sia la podestà legislativa delle Regioni che la podestà regolamentare dei Comuni devono attenersi per la disciplina dei profili organizzativi e funzionali dell'attività di polizia municipale. Al sindaco spettano le qualifiche di: Ufficiale di Governo, Ufficiale di polizia giudiziaria, Autorità di pubblica sicurezza. 
Il Comandante della p.m., ai sensi dell'art 9 della legge 65/86, è responsabile verso il Sindaco dell'addestramento della disciplina e dell'impiego tecnico-operativo degli appartenenti al servizio di polizia municipale sotto il profilo organizzativo e funzionale. Il comandante, dunque, rapporta la propria responsabilità direttamente nei confronti del Sindaco cui è attribuita l’incombenza complessiva del Comune. In altre parole, tale dipendenza si inquadra nel più generale contesto dei rapporti instauratisi negli enti locali all'indomani dell'entrata in vigore della legge di riforma delle autonomie locali che conferisce al sindaco il compito di sovrintendere al funzionamento degli uffici e dei servizi.
E’ da escludersi, pertanto, qualsiasi altra forma di dipendenza del comandante dal sindaco. Inoltre, è materia di informazione e  di concertazione la modifica dell'orario di servizio per gli appartenenti al servizio di polizia municipale.”

Il noto sindacalista da noi sentito ci ha pure riferito che a breve si svolgeranno le elezioni riguardanti il rinnovo delle RSU (rappresentanze sindacali di base), dopodiché verrà chiesto un incontro ufficiale con l’amministrazione comunale, per conoscere i criteri adottati dall’esecutivo sullo stravolgimento del servizio dei poliziotti municipali.
“Si tratta – ha concluso -  di un’operazione di chiarezza e di trasparenza che può determinare le condizioni per una rapida soluzione della vicenda.

Secondo altri pareri autorevoli da noi raccolti, ci è stato riferito che quello di Calvizzano, avendo 6 vigili (5 più il comandante) in organico, per una sola unità non può considerarsi un Corpo di Polizia municipale (per definirsi tale, infatti, occorrono perlomeno 7 addetti)  la cui prerogativa è l’autonomia gestionale. Pertanto, restando un servizio, il sindaco avrebbe il potere di accorparlo ad altri settori o addirittura sopprimerlo. Nasce, dunque, spontanea la domanda: forse per questo motivo quest’amministrazione non avrebbe portato a termine il concorso per l’assunzione di un vigile urbano (addirittura 2 qualora ci fosse stata copertura economica) programmato dall’amministrazione Granata, avviato e giunto quasi al rush finale? A chi avrebbe potuto dare fastidio  un Corpo di Polizia municipale? Ricordiamo che Calvizzano, stando alla legge e al numero di abitanti, dovrebbe avere in organico perlomeno 11 vigili urbani.




  




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