“Le anime colorate di Pasquale Di Maria”: retrospettiva dell’artista calvizzanese scomparso circa un anno fa




L'esposizione antologica delle opere di Pasquale Di Maria (nato il 7.11.1957 e deceduto il 24.3.2014), nella Sala delle Carceri di Castel dell'Ovo a Napoli, si inaugura sabato  28 febbraio alle ore 17,00 e resterà aperta fino a domenica 8 marzo. La mostra è organizzata dalla "Associazione Napoli Nordovest", presieduta da Gerardo Strazzullo, ed è allestita, per concessione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, nel suggestivo spazio cavato nel cuore di tufo di Megaride. L'opera di Pasquale Di Maria è illustrata nella pubblicazione che accompagna la mostra, realizzata con la cura e la partecipazione sia della famiglia del pittore, sia degli amici che con lui hanno condiviso le iniziative artistiche.
Sono esposte circa quaranta opere dipinte nel corso degli ultimi 15 anni della sua vita, anni in cui ha condotto la sua ricerca sui materiali e sulle forme della pittura producendo opere (circa 140, prevalentemente a olio su tela grezza) che si caratterizzano fin dall'inizio per l'intensità del ruolo del colore che diventa, come è stato scritto, "materia primaria dell'espressione e forma del sentimento".
Da qui il titolo della mostra:
                                  “ Le anime colorate di Pasquale Di Maria “
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? E' il titolo di un famoso  dipinto di Gauguin. Metafora della continua ricerca di se stessi: potremmo partire da qui per capire e interpretare le opere di Pasquale Di Maria. Chi era Pasquale? Napoletano di nascita, portava in sé tutti i pregi e le contraddizioni che si ereditano da tale provenienza. Sensibile, appassionato e passionale, di sentimenti forti e grande gentilezza d’animo; era come gli uccelli dei suoi quadri: desideroso di libertà e sempre pronto a volare! Ma Pasquale aveva anche un nido, per lui fondamentale e irrinunciabile: i suoi affetti e cioè la sua famiglia e i suoi amici. Aperto al mondo, era viaggiatore entusiasta, la scoperta di nuovi luoghi il cui ricordo ha qualche volta fissato nelle sue opere e il confronto con culture ed usi differenti, il rapporto con persone di diversa etnia e religione, lo arricchisce di sensazioni che cercava di esprimere e comunicare attraverso le sue opere. Ha avuto la possibilità di visitare i più famosi musei e ammirare le opere di molti e “vari” artisti moderni cercando, poi, di migliorarne la conoscenza e la comprensione da libri e riviste.     
Sulla spinta emozionale e sentimentale di un incontro, Pasquale  ha incominciato a trasporre su tela ed a colori i segni/disegni che continuamente istintivamente, nel quotidiano, venivano fuori su notes, tovaglioli, fogli e ritagli. Come una spugna ha assorbito tecnica, grafica e  rielaborando tutto alla sua maniera: particolare,  personale e caratterizzata,  soprattutto, dai colori.
Quello che inizialmente è stato solo un tentativo, una scommessa con se stesso, col tempo è divenuto il modo di esprimere una realtà,  man mano sempre più colorata, completamente avulsa e distante dalla sua quotidianità legata alla routine della conduzione dell’impresa edile familiare.
I colori sono “l’opera” di Pasquale Di Maria; stesi con il pennello, spruzzati, colati, spatolati: a volte un velo sottile altre volte veri e propri grumi materici.
La continua ricerca lo ha portato all’utilizzo di materiali grezzi: l’uso della juta, ovviamente grezza, con tutte le imperfezioni, disegni e scritte presenti, di stracci impastati a grumi di colori.
La necessità di esprimersi nel modo che potesse meglio soddisfarlo lo ha portato all’ utilizzo  di tele di dimensioni tali da poter dare il maggior spazio possibile alla sua fantasia.
Altra nota caratteristica, ma certamente non minore, è l’ironia che pervade le opere di Pasquale Di Maria  sia nei soggetti sia nei titoli che , raramente, individuavano i suoi lavori. La sua produzione che copre un arco temporale di 13 anni comprende circa 140 opere, quasi nella totalità con tecnica olio o acrilico su tela grezza. La prima opera risale al 1999, poi, è stato un susseguirsi incalzante di lavori molti dei quali, attualmente, di proprietà privata.
 
                Ecco le poche righe che scrivemmo su Di Maria il giorno della sua scomparsa

Non eravamo ancora a conoscenza delle sua numerosa produzione artistica nel campo della pittura
Pasquale Di Maria, imprenditore operante nel settore delle costruzioni stradali ed edili, era soprannominato il “gentiluomo”, per i suoi modi sempre garbati e la sua maniera di vestire sempre elegante. Era un imprenditore geniale, ma anche solidale, sempre disponibile, a detta di coloro che l’hanno conosciuto, a tendere una mano a chi ne aveva bisogno. Ecco perché al suo capezzale si sono recati, per rendergli l’ultimo saluto, diverse centinaia di persone, provenienti da tutta Napoli e provincia. Di Maria, oltre a essere un professionista, era soprattutto un valido artista che utilizzava i ritagli di tempo libero per coltivare la sua passione: dipingere quadri. Ciao Maestro, lasci un grande vuoto che difficilmente sarà colmato.
                   
               La nostra proposta: dedichiamogli un luogo della città



    


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