Beneficenza o populismo? Qualcuno
vorrebbe garantirsi un posto in Paradiso?
La fetta più sostanziosa di contributi comunali (62mila300 euro) è stata distribuita
all’Istituto di religiose Madonna del Buon Consiglio di via Ritiro; la seconda
(58mila729 euro) alla Chiesa di don
Ciro. Ma andiamo nei dettagli. Nel 2013, all’Istituto del Buon Consiglio sono
stati elargiti 29mila 166 euro a
titolo di compartecipazione per il mantenimento e l’accoglienza in semiconvitto
di 30 bambini a rischio residenti a Calvizzano (ai tempi di Granata furono
impegnati poco più di 10mila euro).
Nel 2014, la cifra è lievitata a 33mila134
euro, poiché i minori a rischio sono aumentati di 6 unità, diventandone 36.
Veniamo alla Chiesa. Festa in onore di San Giacomo
di luglio 2013: 7mila euro. Torta a
don Ciro, in occasione del suo compleanno di settembre 2013: 220 euro. Festa di Hallowen del primo novembre 2013: 2600 euro all’associazione cattolica,
organizzatrice dell’evento. Natale 2013: 17mila
500 euro alla Chiesa, per l’organizzazione. In occasione del ritorno alle
celebrazioni eucaristiche nella chiesa madre (chiusa tre settimane per lavori
di restauro), regalata casula (la veste che i sacerdoti indossano durante la
messa) a don Ciro, costata 1750 euro;
altri 1.659 euro per l’acquisto di 4
tappeti a protezione del pavimento di gomma della palestra elementare Diaz,
utilizzata per le celebrazioni eucaristiche nei giorni 12-19-26 gennaio 2014.
Colonia estiva 2014: 10mila euro
alla Chiesa per far fronte all’organizzazione, più altri 6mila euro a titolo di integrazione. Pranzo di Natale 2014: 2mila euro per il patrocinio morale.
Allestimento museo parrocchiale: 10mila
euro.
Ci siamo limitati esclusivamente a elencare i fatti:
per il resto, saranno i cittadini a giudicare. Niente contro don Ciro, prete
moderno e uomo di grande impegno sociale e religioso. Il noto parroco, molto amato
dalla sua Comunità, fa comunque bene a chiedere soldi al sindaco per realizzare
eventi costruttivi per la città. Il dilemma, però, è sempre lo stesso: il
Comune può permettersi di impegnare decine di migliaia di euro per enti
religiosi, quando poi ci sono tanti altri problemi prioritari che richiedono da
anni una soluzione?