Mauriello
ci scrive di nuovo: ecco la seconda missiva
Caro Direttore,
mi spiace non aver letto l' articolo citato, ma ancora di più mi dispiace che lei abbia fornito delle informazioni false, nonostante i dati relativi alla mia indennità ed a quella di tutti gli organi politici del comune fossero banalmente reperibili sul sito istituzionale dell’Ente alla sezione “il comune” sottosezione “CV organi” “dichiarazione ex art. 14 del D. Lgs. n 33/2013” .
Cordiali saluti.
Antonio Mauriello.
mi spiace non aver letto l' articolo citato, ma ancora di più mi dispiace che lei abbia fornito delle informazioni false, nonostante i dati relativi alla mia indennità ed a quella di tutti gli organi politici del comune fossero banalmente reperibili sul sito istituzionale dell’Ente alla sezione “il comune” sottosezione “CV organi” “dichiarazione ex art. 14 del D. Lgs. n 33/2013” .
Cordiali saluti.
Antonio Mauriello.
Partiamo
da qui. Effettivamente
alla sezione “il Comune”, sottosezione “CV organi” c’è una dichiarazione
sostitutiva di atto notorio, datata 19 marzo 2014, nella quale Mauriello
asserisce che il suo stipendio mensile, connesso alla sua carica, è di 502 euro
(lordi o netti? Ce lo farà sapere con un’altra missiva?). Poi vi aggiunge solo
il curriculum vitae. Forse dimentica che vanno pubblicati tutti i dati
reddituali e patrimoniali, come prevede la legge?. Ora, qualcosa sul sito del
Comune. In pratica, un cittadino che vuole conoscere i compensi di un
amministratore, di un consigliere comunale, eccetera, deve indovinare la
cliccata su “CV Organi”. Pazzesco, ai fini comunicativi. Sui siti istituzionali
di altri Comuni, per avere queste informazioni basta cliccare semplicemente su “Dichiarazioni reddituali e patrimoniali”
degli organi di indirizzo politico-amministrativo. Andiamo avanti. Non è nostra intenzione, comunque, continuare ad alimentare
la spirale delle polemiche, ma visto che il presidente della massima assise cittadina,
Antonio Mauriello, è dispiaciuto dell’informazione falsa che avremmo fornito ai
lettori, ne approfittiamo per fargli conoscere il documento dal quale abbiamo
evinto che la sua indennità di funzione è di 1.255,00 euro lordi. Forse, questo
emolumento l’avrà percepito solo per un certo periodo? E’ sbagliato l’atto
dirigenziale? Caro dottor Mauriello, risponda a questi interrogativi, magari
attraverso una terza missiva, anzi colga l’occasione anche per smentire o
confermare se effettivamente ha ricevuto qualche nota dal revisore dei conti.
Sarebbe la volta buona per fare chiarezza e mettere a tacere definitivamente
tutte le polemiche.
Ecco,
comunque, l’atto pubblico dal quale abbiamo appreso il valore dell’ indennità
di funzione del presidente del Consiglio comunale, Antonio Mauriello
Si tratta della determina del responsabile del
Servizio Organi Istituzionali, Margherita Mauriello: la numero 54 del
10-07-2013, alla quale, essendoci anche
un impegno di spesa, è apposto il visto di regolarità contabile del
responsabile Ufficio ragioneria, Salvatore Sabatino. L’atto è stato pubblicato
all’albo pretorio il 10 ottobre 2013 e vi è rimasto fino al 24 ottobre 2013.
Siccome consultiamo in maniera scrupolosa il sito istituzionale, non ci risulta
che tale determina sia stata annullata in autotutela o corretta. E’, dunque,
ancora in vigore?
“Il
compenso del Presidente – è scritto nell’atto del responsabile di settore – è
pari a quello degli assessori, come stabilito nella delibera di consiglio
comunale n. 5 del 28 aprile 2008”.
A questo punto, nascono automaticamente una serie di
dubbi e interrogativi che richiederebbero una risposta sia di tipo politico che
di tipo amministrativa, visto che sono in gioco i soldi dei contribuenti.
Può una delibera di consiglio comunale bypassare la
legge? Cioè che nei Comuni con un numero di abitanti, inferiori alle 15mila
unità, al Presidente del consiglio spetta (per legge e non per scelta personale
o discrezionale) un’indennità mensile pari al 10% dello stipendio del sindaco (nel
caso di Calvizzano 278, 887 euro lordi: essendo un’indennità non dà luogo a
“tredicesima”). Sempre dalla determina, si rileva che nel primo consiglio
comunale (28 aprile 2008), convocato ai tempi di Granata sindaco, si provvide a
nominare presidente del Consiglio Giuseppe Salatiello e a stabilire che il suo
compenso fosse pari a quello degli assessori. Non c’era proprio altro a cui
pensare, visto che una decisione del genere avrebbe, comunque, “sottratto” alle
casse comunali diverse decine di migliaia di euro? E l’opposizione dell’epoca dove
stava? Adesso, Salatiello deve pure lui rimborsare qualcosa?
Concludiamo
con la nostra proposta. Perché non inserire la questione “indennità di funzione
del Presidente del consiglio”, tra i punti all’ordine del giorno del prossimo
consiglio comunale? Contestualmente si potrebbe invitare il revisore dei Conti per spiegare
alla cittadinanza come stanno realmente le cose. Questa è trasparenza, ma questo significa anche
voler amministrare in modo democratico.
Cordiali saluti
Il direttore