Il “mistero” della farmacia comunale

“Si fa, non si fa”, la farmacia comunale? Bisognerebbe sfogliare una margherita per trovare una risposta, visto che quei pochi con cui riusciamo ancora a dialogare nicchiano sull’argomento. Ma il Tar non si doveva pronunciare il 18 dicembre scorso, come affermò il sindaco in Consiglio comunale? Lo ha fatto? Perché su questa vicenda non vengono informati i cittadini, attraverso il sito istituzionale? Forse perché non se ne vuole parlare? Intanto, sono trascorsi circa quattro mesi dalla sospensione della gara a evidenza pubblica per l’individuazione di un concessionario privato che dovrebbe gestire l’istituenda farmacia comunale e ancora tutto tace. Nel frattempo, non sono mancate lamentele, soprattutto da parte di qualche concorrente che sta continuando a pagare una pigione per i locali, dove intenderebbe  ubicare, qualora dovesse vincere la gara,  la nuova struttura sanitaria. Il comma 1 dell’articolo 7 del bando, infatti, prevede che l’offerta debba contenere “l’individuazione del sito ove sarà allocata l’attività di farmacia e la dimostrazione mediante apposito contratto (anche di natura preliminare condizionata all’aggiudicazione della gara) della disponibilità giuridica dei locali da destinarsi all’attività di farmacia”. Va aggiunto che l’importo complessivo della gara, risultante dal valore della concessione, come specificato nella perizia svolta dal Comune, è di 600mila euro più iva. Insomma, un business che “farebbe gola”?   

                          

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