A
buon punto gli iter della trasformazione del diritto di superficie in quello di
proprietà e della farmacia comunale: una volta conclusi darebbero una boccata
d’ossigeno alle asfittiche casse del Comune
Trasformazione
del diritto di superficie in quello di proprietà (Recentemente il Consiglio comunale ha sancito che pure le aree
attigue ai fabbricati, attualmente recintate, sono in diritto di
superficie)
Quest’istituto previsto dalla legge 448 del 1998,
già applicato in molti Comuni del Centro e del Nord (dalle nostre parti a
Villaricca), è stato uno dei nostri cavalli di battaglia: siamo stati i primi a
proporlo attraverso un ampio servizio, datato marzo 2012, nel quale, per dare
un contributo fattivo agli amministratori dell’epoca, riportammo perfino lo
schema della delibera consiliare di un Comune dove è stata portata a buon fine questo tipo
di operazione. Nonostante tutto, l’ex sindaco
Granata ritenne di non prendere in considerazione la nostra proposta, a
differenza dell’attuale sindaco Salatiello che l’ha sposata subito, tant’è che
il primo punto del suo programma elettorale prevede la trasformazione del diritto di superficie in
quello di proprietà. Nella stessa pagina dell’opuscolo elettorale, però, c’ è
anche scritto che l’iter si sarebbe concluso entro 60 giorni dal suo
insediamento. L’operazione, evidentemente, è risultata più difficile del
previsto: in ogni caso, anche se a rilento, sta andando avanti. In uno dei
primi consigli comunali (giugno 2013) convocati dall’attuale amministrazione furono
dati gli indirizzi alla parte gestionale, dopodiché c’è stata una fase di
stasi, durante la quale, come è stato riferito dallo stesso sindaco, è stata ricostruita
tutta la storia delle case in cooperative, iniziata verso la fine degli anno
settanta.
“Siamo addivenuti – ha aggiunto il sindaco - a una
novità importante, cioè all’identificazione del reale diritto di superficie
trasformabile in quello di proprietà. Per dirla in breve, questo diritto, oltre
all’abitazione si estende anche alle zone di pertinenza dei vari fabbricati,
vale a dire alle aree attualmente recintate”.
In pratica, significa che i condomini
possono acquistare il diritto di proprietà anche delle parti comuni. Perché, in ogni caso,
conviene la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà?
Perché di fatto il “proprietario” di casa in cooperativa Peep è, in realtà,
proprietario non dell’immobile, ma di una concessione sul terreno che scade
dopo 99 anni. In teoria, decorso questo tempo, il terreno e l’abitazione in
questione tornerebbero, come proprietà, al Comune. Questo comporta che
l’alloggio ha un valore di mercato più basso, man mano che passa il tempo.
Acquistando il diritto di proprietà, invece, la casa diventa libera da
qualunque peso, il valore cresce nel tempo e l’immobile viene lasciato in
eredità alle generazioni successive. Inoltre, si sono verificati casi in cui, per
l’esistenza di questo vincolo, la banca non ha concesso il mutuo al potenziale
compratore. Il Comune, attraverso questa operazione, incasserebbe diverse
centinaia di migliaia di euro che potrebbe utilizzarli per migliorare urbanisticamente
le zone di via Pietro Nenni e via Aldo Moro, dove sono ubicate le case in
cooperativa. Un’ultima cosa importante: questo tipo di iniziativa ha avuto buon
successo laddove i Comuni hanno concesso agevolazioni sul prezzo da pagare
(calcolato con una formula matematica che tiene conto anche dei millesimi) e
dilazioni lunghe (per esempio una rateizzazione in 10 anni).
Farmacia
comunale (scelta
la modalità di gestione)
La farmacia comunale si farà e sarà gestita da un
concessionario privato, da individuare attraverso una procedura a evidenza
pubblica. La decisione (doveva essere presa entro l’8 luglio 2014) è stata
ratificata nell’ultimo Consiglio comunale solo con il voto unanime della
maggioranza, visto che la minoranza era
assente. L’amministrazione ha ritenuto
opportuno optare per tale modalità di gestione, alla luce dei mutamenti
normativi e del cambiamento del mercato, divenuto sempre più esigente e
imprenditoriale con maggiori rischi d’impresa. Il percorso è iniziato circa 7-8
mesi fa quando è stato deciso, sempre in Consiglio comunale, di fuoriuscire dal
C.I.S.S. (Consorzio intercomunale servizi socio-sanitari), il Consorzio che si
occupa della gestione delle farmacie comunali, al quale il nostro Comune aderì
nel 2010. Recentemente, poi, l’amministrazione Salatiello ha esercitato il
diritto di prelazione, ossia la facoltà riconosciuta dalla Regione ai Comuni di
avere sul loro territorio una o più farmacie comunali. Adesso, tocca alla parte
gestionale che dovrà, in primis, affidare a un professionista la redazione di
un business-plan, come ha detto il sindaco in Consiglio comunale, dal quale
emergerà l’importo complessivo da mettere a
base d’asta della gara d’appalto.
“L’affidamento della farmacia comunale in
concessione (nel caso specifico
trentennale) a un soggetto privato – ha affermato Salatiello – è, a mio avviso,
la migliore modalità di gestione tra quelle previste dalla legge, perché non
comporta rischi economici per il Comune, ma solo benefici. All’atto della stipula del contratto,
infatti, il concessionario dovrà versare nelle nostre casse una tantum non
inferiore al 10% del valore economico del bene comunale (dai 700mila euro a
salire), inoltre beneficeremo di un canone
di locazione annuo, al momento non ancora quantificato ”.
Tale farmacia, comunque, sarà ubicata in viale della
Resistenza, ai confini con il Comune di Qualiano. Ricordiamo che a Calvizzano,
stando ai parametri fissati dalla legge, possono essere operative 4 farmacie
(una ogni 3.300 abitanti): due private sono già in funzione; la terza è quella
comunale; la quarta, la cui sede è prevista in via Benedetto Croce (ai confini
con Corso Mediterraneo di Marano), verrà messa a bando attraverso un concorso
regionale.
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