“Per quanto concerne
l’Ambito dei Servizi sociali, ho voluto che non lavorassero le cooperative
mugnanesi e su questo sono stato denunciato. Ma me ne strafrego”.
Queste le testuali
parole pronunciate da Salatiello nel corso di una manifestazione, tenutasi
nell’aula consiliare. Espressioni pungenti dalla quali si evincerebbe la sua palese
ostilità verso l’Ambito 16 (oltre al Comune di Calvizzano, comprende quelli di Mugnano,
di Qualiano, di Villaricca e di Melito) dove, secondo lui, le clientele e gli
sprechi la farebbero da padroni. Non sarebbe da escludere, secondo i rumors,
anche il probabile dominio di un’attenta regia di alcuni politici molto noti in
zona che si sarebbero serviti anche delle cooperative (affidatarie dei servizi
di assistenza ai disabili, agli anziani e ai minori), autentici serbatoi di
voti, per far decollare la loro carriera? Sulla stessa lunghezza d’onda del
sindaco è sintonizzato l’assessore ai Servizi sociali Cristofaro Agliata
“In queste cooperative
– aggiunge Agliata – tra l’altro, operano pochissimi calvizzanesi, per il resto
solo cittadini di Mugnano, di Villaricca e di Qualiano”.
Insomma, negli anni
sono cambiate le amministrazioni e i coordinatori d’Ambito, ma i disastri della
328 e, in diversi casi, le commistioni con la politica non sarebbero mai
scomparsi?
Eppure sia la legge
328 del 2000 che quella regionale 11 del 2007 sono nate per tutelare,
attraverso un moderno sistema di welfare, i soggetti deboli della società:
anziani, disabili, minori disagiati, immigrati e persone indigenti. Essa,
infatti, istituisce un sistema integrato di interventi e servizi sociali che
coinvolge Enti locali e soggetti del terzo settore (cooperative, associazioni,
senza scopo di lucro, eccetera). Il sistema integrato funziona per Ambiti: il
nostro è quello 16 (attualmente commissariato) e Mugnano ne è il Comune capofila. In una delle stanze del
Palazzo municipale mugnanese è anche ubicato l’ufficio di tutela degli utenti,
al quale possono rivolgersi, per eventuali reclami, tutti coloro che ritengono
di aver subito torti o ricevuto prestazioni scadenti.
Ritornando al
sistema, non è da escludere che, come denuncia il periodico LP, in diversi casi si sarebbe trasformato in un mostro funzionale al potenziamento di
meccanismi clientelari che avrebbe alimentato quella zona grigia fra politica e
malaffare che vive di appalti pubblici, raccomandazioni e posti di lavoro.
A questo punto, una
parola va spesa anche a favore della maggioranza degli operatori delle
cooperative che spesso non vedrebbero riconosciuti i diritti minimi, tra cui la
garanzia di un salario e il rispetto della loro dignità di lavoratori.
Fa bene, dunque,
Salatiello a lottare per cambiare le cose, purché non cerchi, poi, di sostituirsi
a coloro che hanno favorito un processo
dove la politica controllerebbe tutto: dalle assunzioni ai pagamenti.