Sfumata
la possibilità di completare il Palazzetto dello Sport con i fondi ministeriali,
adesso la speranza è tutta riposta sui residui dei fondi POR 2007-20013, previsti
dal decreto 89 del 4-12-2013. La giunta, infatti, si è affrettata ad approvare
il progetto definitivo (lo ha fatto il 14 gennaio scorso) redatto dal
responsabile dell’Ufficio tecnico, ing. Lorenzo Tammaro, per consegnarlo in
Regione il 15 gennaio, ultimo giorno utile. La somma richiesta è di un milione
di euro, di cui 650mila euro per i lavori e 350mila euro per somme a
disposizione dell’amministrazione. Se dovesse sfuggire questa ulteriore
occasione, la struttura di via caduti di Superga resterebbe ancora per diversi
anni nello stato di totale degrado e abbandono, poiché il Comune non avrebbe la
capacità finanziaria di investire un milione di euro. In appena otto mesi di
amministrazione, questa è la seconda volta che l’esecutivo Salatiello tenta di
agganciarsi al treno dei fondi sovracomunali. La prima volta lo fece a giugno
scorso, sfruttando l’opportunità offerta da un decreto interministeriale datato
25-02-2013. Il Ministero per gli affari Reginali, Turismo e Sport, di concerto
con il Ministero dell’Economia, infatti, stanziò fondi, destinati al
finanziamento in conto capitale (a fondo perduto) per la realizzazione di nuovi
impianti sportivi, per la ristrutturazione, l’adeguamento funzionale e la messa
a norma di impianti già in essere. Pure allora fu fatta una corsa contro il
tempo, per riuscire a consegnare la pratica al Ministero, entro la data di
scadenza dell’11 giugno. Per l’assistenza, l’elaborazione della documentazione
e della domanda di finanziamento, secondo le modalità previste dal decreto
interministeriale, oltre alla rielaborazione della progettazione preliminare
dell’opera, completa degli elaborati tecnici, il Comune si rivolse allo stesso
R.T.P. (Raggruppamento temporaneo professionisti) che, nel 2006, ai tempi
dell’amministrazione Pirozzi, si aggiudicò il servizio di progettazione dei
lavori (che non sono mai partiti) di completamento dell’impianto
polifunzionale. Di tale raggruppamento (lo studio è a Qualiano in via Di
Vittorio) ne fanno parte gli ingegneri Luigi Pianese (capogruppo), Gianfranco
Bendi, Riccardo Odierno e l’architetto Maria Luisa Sabatino.
La
richiesta di finanziamento ammontò a 510mila euro, ai quali, se la pratica
fosse andata a buon fine, si sarebbero aggiunti ulteriori 190mila euro di fondi
comunali, che sarebbero stati reperiti attraverso l’accensione di un mutuo da
contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti. La pratica, però, fu bocciata e
adesso non rimane altro che sperare in questi residui di fondi europei.