Fabio Felaco, 33 anni,
sposato, un figlio, giovane avvocato e promettente politico calvizzanese, è uno
dei 39 delegati comunali del Pdl, nominati il 28 giugno scorso da Luigi Cesaro (coordinatore
provinciale del Popolo della Libertà napoletano), d’intesa con il coordinatore
regionale, Nitto Palma. In pratica, Felaco svolge le funzioni di commissario
cittadino e ha il compito di traghettare il partito fino alla fase congressuale,
durante la quale saranno eletti i componenti del direttivo e il
segretario.
“A breve – dice Felaco
che, a differenza di tantissimi e navigati politici locali, sa curare
egregiamente i rapporti con la stampa – organizzeremo una manifestazione a
Calvizzano, dove interverranno anche Luigi Cesaro e Nitto Palma: sarà
l’occasione buona per presentare alla città la nuova sede del Pdl”.
Non è la prima volta che
Felaco, pur essendo giovane, assurge a incarichi politici importanti: è stato
per lungo tempo segretario cittadino dell’Udc. In quel ruolo, a dicembre 2009,
ebbe il coraggio (anche se qualcuno parlò di farsa) di sospendere dal partito i
consiglieri comunali dell’epoca, Giuseppe Salatiello, Antonio Martiello e Cristofaro
Agliata, perché presero posizioni unilaterali, senza averle concordate con il
partito. Nella serata di lunedì 28 dicembre 2009, infatti, i tre iscritti al
partito di Casini si videro recapitare l’atto di sospensione, dopo un’accesa
riunione avvenuta all’interno della sede di Corso Mirabelli.
La decisione scaturì dopo che Salatiello invitò, attraverso una lettera protocollata al Comune, il sindaco dell’epoca Granata a revocare la delega di assessore ad Antonio Sequino, anche lui, in quel periodo, iscritto al partito di Casini. Granata agì subito, senza pensarci due volte.
Così Sequino, decise di formare insieme a Cavallo e D’Ambra un nuovo gruppo politico, mettendo in imbarazzo lo stesso Felaco, che, però, pur ritenendo che il gesto di Sequino fosse più grave di quello compiuto dai tre consiglieri comunali, non lo sospese dal partito.
La decisione scaturì dopo che Salatiello invitò, attraverso una lettera protocollata al Comune, il sindaco dell’epoca Granata a revocare la delega di assessore ad Antonio Sequino, anche lui, in quel periodo, iscritto al partito di Casini. Granata agì subito, senza pensarci due volte.
Così Sequino, decise di formare insieme a Cavallo e D’Ambra un nuovo gruppo politico, mettendo in imbarazzo lo stesso Felaco, che, però, pur ritenendo che il gesto di Sequino fosse più grave di quello compiuto dai tre consiglieri comunali, non lo sospese dal partito.
Insomma, lo spirito d’intraprendenza non manca
certamente al nuovo commissario cittadino del Pdl, nonché pupillo del neo sindaco Giuseppe
Salatiello.
Ecco un’intervista che Fabio Felaco concesse, nel 2008, al
nostro blog, da candidato della Lista Calvizzano Democratica, capeggiata dal
candidato sindaco dell’epoca Giuseppe Granata.
Felaco non fu eletto, ma
conseguì un buon risultato. Granata lo premiò, nominandolo componete del
Consorzio cimiteriale Mugnano-Calvizzano, organismo nel quale ha svolto anche
il ruolo di vice-presidente.
Dottor Felaco, lei, al contrario di tanti giovani che non
vogliono nemmeno sentir nominare la parola politica, ha scelto l’impegno
diretto, candidandosi alle amministrative del 13-14 aprile. Da cosa è scaturita
questa sua decisione?
“Ho notato che, negli ultimi anni, i giovani
si allontanano dalla politica, in quanto non riesce a dare risposte concrete ai
problemi reali. Si parla tanto di dare spazio ai giovani, ma, poi, si tesse
affinché questi non abbiano voce. Da qui la mia decisione di candidarmi: in
qualità di giovane ho il dovere morale di battermi affinché le nostre opinioni,
i nostri problemi possano essere vagliati seriamente dagli organi istituzionali
che ci rappresentano”.
Come mai ha deciso di candidarsi con Granata?
“La mia adesione al programma è stata data
circa due anni or sono: ho scelto il progetto rappresentato dalla lista
Granata, in quanto ritengo che sia quello che ha come obiettivo primario lo
sviluppo socio-economico del paese”.
Chi è il politico locale che stima di più?
“Obiettivamente bisogna dire che un politico,
in quanto tale, dovrebbe avere quantomeno alcune doti caratteriali
fondamentali: una buona leadership, un marcato carisma (forse la dote più
importante), una capacità di mediazione, soprattutto in momenti di particolare
difficoltà; caratteristiche che, nel caso vincessimo, dovranno palesarsi tra i
leders che compongono la compagine nella quale mi trovo candidato”.
Che voto dà all’attuale amministrazione Pirozzi e come lo
giustifica?
“Insufficiente. Questa è un’amministrazione
demagogica, piena di falsi moralisti e che ha espresso solo una politica di
facciata: ci ha presi in giro, facendoci credere che il piano urbanistico, ex
piano regolatore generale, fosse già stato approvato, invece si trattava solo
di una proposta tecnicamente non fattibile, quantomeno in questa consiliatura.
Inoltre, l’amministrazione Pirozzi, indebitandosi fino al collo, ha prosciugato
le casse comunali. Insomma, volendo sintetizzare, si tratta di
un’amministrazione che ha fatto del raggiro il suo baluardo”.
Come immagina la Calvizzano del futuro?
“Dovrà essere una Calvizzano libera dai
pregiudizi, dalle incertezze, dall’indifferenza: dovrà essere un paese che
possa competere con le altre realtà comprensoriali, senza essere esclusa dagli
appuntamenti più importanti che nel futuro ci aspettano”.