Cercasi opposizione disperatamente


Chi ha assistito al consiglio comunale di mercoledì scorso e sperava in un dibattito costruttivo su alcuni argomenti (trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, regolamento servizio civico comunale, eccetera) di grande valenza sociale e per i quali bisogna dare atto a Salatiello di averli affrontati celermente, se n’è andato a casa profondamente deluso. I salatielliani doc, quelli che non hanno mai smesso di sostenere l'attuale sindaco, anche durante il suo periodo di decadenza politica, possono gioire, perché, se questo è l’andazzo, hanno avuto la certezza che il loro “nume tutelare”, colui che ha cambiato i loro destini, durerà a lungo sulla poltrona di Primo cittadino, forse anche la prossima consiliatura. Ai seguaci acquisiti (la maggior parte dei quali non sa nemmeno dove abita la politica e cosa significa amministrare) del “piccolo dittatore”, quelli che baderebbero esclusivamente agli interessi personali di ogni genere e non a quelli della collettività, la serata di mercoledì, invece, è servita ancor di più a farli metabolizzare il concetto che non bisogna mai contraddire il capo, perché si rischierebbe l’isolamento politico a vita. Ma Salatiello è destinato a durare a lungo perché l’opposizione non c’è: Pirozzi (chissà perché!) continua a confezionare figure meschine, non essendosi presentato per la seconda volta al secondo consiglio comunale (Pirozzi è stato in un certo qual modo preso anche in giro dall’eterno assessore alle Finanze Antonio Ferrillo, nonché re della gestualità, che, durante l’appello, allo scandire del cognome dell’ex sindaco, ha gridato, ironicamente, assente); la super votata Flora Del Prete, eletta nella lista Pirozzi, ha dato l’impressione di essere già con un piede in maggioranza (ha votato a favore di tutti i provvedimenti, senza dare un minimo di spiegazione: probabilmente qualcuno le ha suggerito di fare così e lei non si è sottratta ai consigli); Michele D’Ambra sarebbe pure lui già con un piede in maggioranza? (eloquente la stretta di mano fra lui e Salatiello a fine consiglio comunale); restano Sequino e la De Vito (hanno fatto spesso interventi fuori tema, ma entrambi sono giustificati dalla loro inesperienza), gli unici due animati da tanta buona volontà, ma devono studiare ancora tanto, tanto, tanto e farsi consigliare da maestri più esperti se non vogliono fare solo magre figure, ma portare a casa qualche piccolo risultato politico.  

P.S. Per la serie diamo a Cesare quel che è di Cesare, bisogna ammettere che Antonio Mauriello si è comportato egregiamente nel suo nuovo ruolo di Presidente del Consiglio comunale. La buona conduzione dei lavori è stata notata da tutti, in particolar modo da Salatiello che si è complimentato con l’ ex vice sindaco ai tempi di Granata.       

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