Inquinamento ambientale, incutono timore i miasmi del vallone Fossa del Carmine



  Non sono servite a niente le proteste, ma anche le numerose denunce sporte all’autorità giudiziaria dai cittadini della zona di San Pietro, che vivono a ridosso della sponda calvizzanese del Vallone Fossa del Carmine? Stando ai fatti, sembra proprio di sì. Il ruscello di liquami che scorre nel solco naturale, dove dovrebbe defluire solo acqua piovana, è perenne e il lezzo, da quelle parti, resta sempre continuo e insopportabile. Insomma, l’inquinamento ambientale continua a provocare gravi danni alle campagne circostanti, ma soprattutto alla salute. Liquami  che provengono prevalentemente da Marano, precisamente dalla zona di via Euclide (dove termina il vallone Defrido e inizia il vallone Fossa del Carmine).
I liquami – dichiarò al giornale l’attesa, alcuni anni fa, l’ex assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica del Comune di Marano, Biagio Sgariglia – finiscono a cielo aperto perché non funziona bene il derivatore che serve a collegare la parte finale della conduttura sottostante il vallone Defrido con la tubazione sottostante l’alveo Fossa del Carmine. Per la realizzazione di questi lavori occorrono circa 250 mila euro che provvederemo a stanziare nel prossimo bilancio di previsione, nell’ambito del piano triennale dei lavori pubblici”.
Lavori che furono eseguiti, ma il problema persiste ancora, segno che qualcuno sverserebbe abusivamente liquami nel canalone naturale.

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