Traffico in via Aldo Moro, l’inferno delle otto di mattina





Inquinamento elettromagnetico e traffico sono diventati i due chiodi fissi nella mente dei cittadini della zona cooperative di via Aldo Moro, perlomeno per quelli più consapevoli dei danni che possono arrecare alla salute. Per il problema dei ripetitori telefonici (due a distanza di 300metri in linea d’aria) fu inviata una petizione all’ex sindaco Granata che in un primo momento snobbò, ma, poi, dietro il consiglio autorevole dell’ex sindaco Luigi Ricciardiello, si decise a inviare una missiva all’ARPAC per chiedere la misurazione dei campi elettromagnetici. A tutt’oggi, però, nella zona delle Cooperative, non si è ancora visto alcun tecnico dell’Agenzia regionale protezione ambientale. Sarebbe il caso, dunque, che i due Commissari sollecitassero i vertici dell’Ente di via Don Bosco a prendere in considerazione la richiesta del Comune di Calvizzano. Adesso il problema traffico. Dalle 8 di mattina fino alle 9 (in alcuni giorni fino alle 10.00) per gli automobilisti è diventato un autentico tour de force percorrere il tratto  via Aldo Moro-Corso Mirabelli fino all’ingresso di via Garibaldi, una strada molto stretta nella sua parte iniziale, ma fondamentale per la viabilità cittadina, poiché costituisce il percorso più breve per coloro che abitano nella zona cooperative, in via Sandro Pertini, in viale della Resistenza per dirigersi in direzione Napoli o circumvallazione esterna. 
Sono anni che i numerosi abitanti del tratto iniziale della piccola stradina, che incrocia via dell’Indipendenza fanno sentire la loro voce senza essere ascoltati: non ce la fanno più a convivere con il via vai di automobili che, oltre a costituire un autentico pericolo per l’incolumità dei pedoni, visto che non ci sono marciapiedi, rendono l’aria irrespirabile a causa dei numerosi gas di scarico.
“Questa strada  – afferma il signor Trinchillo –  fu concepita per il passaggio dei carretti ed è rimasta come tanti anni fa. E’ mai possibile che non si è mai pensato di trovare un’alternativa? Eppure ad ogni campagna elettorale, i politici di turno hanno fatto a gara a chi promette di più. Il mio balcone è stato più volte urtato dai grossi camion, perché non riescono a transitare”.
Giriamo la domanda ai candidati sindaco che, nei prossimi mesi, dovranno approntare i loro programmi elettorali, con la speranza che vi inseriscano anche questa problematica e scrivano chiaramente come intendono risolverla.

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