Punto dove dovrebbe realizzarsi il ponte carrabile |
Per l’apertura
dell’importante arteria che costeggia l’Alveo Camaldoli (la strada che sbuca su
Corso Italia a Villaricca, nei pressi della chiesa San Pasquale Baylon) si
prospettano tempi ancora lunghi: non è stata ancora risolta l’atavica
conflittualità tra Villaricca e Calvizzano, i due Comuni proprietari dei due
tratti di strada. Adesso, la patata bollente passerà sicuramente nelle mani del
prossimo sindaco di Calvizzano e della prossima amministrazione. Ma come stanno
le cose? Mentre il tratto ricadente nel territorio di Villaricca è pronto già
da diversi mesi per essere collaudato, quello calvizzanese ancora no. Occorrono
circa 57mila euro (stime effettuate dal nostro ufficio tecnico), per realizzare
le opere prescritte dal collaudatore (ing. Francesco Marino di Parete), tra cui
una staccionata lungo la strada, per consentire il passeggio dei pedoni, un semaforo
all’incrocio con via Mazzini e via Garibaldi, il ripristino dei cavi
dell’impianto di illuminazione pubblica, poiché sono stati rubati. Siccome le
casse del Comune piangono, l’unica possibilità che rimarrebbe al nostro Ente,
sarebbe quella dell’accensione di mutuo
presso la Cassa Depositi e Prestiti. Ma il Commissario sarebbe disposto a dare
l’ok all’indebitamento, visto che tra qualche mese dovrà andare via? L’altra
soluzione che potrebbe essere presa in
considerazione è quella di far sborsare a Villaricca i soldi occorrenti per
ottemperare alle prescrizioni richieste dal collaudatore per il tratto
calvizzanese, in virtù del fatto che Villaricca, da ente capofila nella
gestione dei fondi europei Pit, non avrebbe mantenuto l’impegno con Calvizzano di
realizzare un ponte carrabile tra via Lavinaio e la
stessa via Alveo. Prova di ciò è la delibera numero 9 del 7-05-2009, nella
quale il consiglio comunale di Calvizzano approvò il progetto dei due tratti di strada (redatto
da Villaricca, sempre in qualità di Comune capofila), a condizione, però, che
venisse realizzato il ponte carrabile. Non è escluso, dunque, che, in questi
giorni, il Commissario faccia partire una diffida, affinché Villaricca,
rispetti gli impegni presi. Come andrà a finire? Staremo a vedere.
Adesso, un po’ di storia
per chi vuole capire meglio la questione. Più di sette anni fa la Regione, per
spendere proficuamente i fondi europei Fesr per lo sviluppo delle
infrastrutture, s’inventò i Piani integrati territoriali, meglio conosciuti con
l’acronimo Pit. I Comuni decisero così di realizzare alcune strade a
scorrimento veloce, con lo scopo di collegare le future aree industriali Pip
dell’area giuglianese sia tra di loro, sia alla grande viabilità. Villaricca,
attraverso un finanziamento di circa un milione e 200mila euro (ai quali si
aggiunsero circa 400mila euro di cofinanziamento comunale), ebbe il compito, da
comune capofila, di progettare l’intera tratta e di realizzare i circa 2
(quelli ricadenti nel suo territorio) dei 3 Km di Via Alveo Camaldoli. Villaricca
completò il tratto di sua competenza
circa tre anni fa: mancava solo il tappetino d’asfalto che è stato realizzato
recentemente insieme alla segnaletica e alla bonifica, poiché la strada era
diventata una discarica a cielo aperto. L’ultimo tratto di circa 900 metri (ricadente
nel territorio calvizzanese e che conduce fino all’incrocio con via Garibaldi),
invece, nonostante i lavori iniziarono più tardi del tratto ricadente nel
territorio di Villaricca, è completo da un bel pò. Quest’ultimo pezzo di strada
è stato realizzato, però, sia con soldi del Comune di Calvizzano che con fondi
della legge 51 ed è costato circa 500 mila euro. Sempre nell’ambito del Pit,
poi, era prevista anche una pista ciclabile (il cui costo era stato stimato
intorno ai 200 mila euro) che doveva affiancare la via nuova Alveo Camaldoli,
la ripiantumazione di pini marittimi (costo stimato intorno ai 50mila euro) e
la realizzazione di una parte di via Corigliano (dove, ultimamente, si sono
verificati i roghi) con una carreggiata a doppia corsia di marcia, marciapiedi,
illuminazione pubblica, che avrebbe dovuto raccordarsi con via Alveo Camaldoli,
attraverso un ponte carrabile e una rotonda circolatoria per lo smistamento
ordinato del nuovo incrocio. Villaricca, inoltre, aveva concordato con
Calvizzano che, a sue spese, avrebbe realizzato un altro ponte carrabile
all’altezza di via Lavinaio (arteria di via Eduardo De Filippo, ex via
Commone), per collegarla con via Alveo Camaldoli. Tutto ciò aveva spinto, circa
quattro anni fa, l’ex amministrazione Granata a spendere intorno ai 120mila
euro, per rifare completamente via Lavinaio e metterla in sicurezza, ma ora questa
strada resta inutilizzata, poiché da un lato manca il ponte promesso da
Villaricca, mentre dal lato di via Eduardo De Filippo, il passaggio è ostruito
dalla mega tubazione dell’Eni Acqua Campania, che dovrebbe essere interrata
(occorrono a tale scopo circa 40mila euro), ma che rimane in bella vista. Bisogna
ammettere che l’ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Calvizzano,
Luciano Borrelli, non ha mai smesso di chiedere agli amministratori di
Villaricca (quelli precedenti e quelli attuali) il rispetto dei patti, senza, però, riuscirvi.
E’ mancata, forse per i buoni rapporti politici tra le due amministrazioni, un’azione
più incisiva, come quella che vorrebbe mettere in campo il Commissario
straordinario.
Intanto, mentre si
decide dove reperire i soldi per il collaudo, i cittadini continuano a pagare
lo scotto sia dello sperpero di denaro pubblico sia di questo emblematico caso
di grande inefficienza burocratico-amministrativa, poiché l’apertura ai
veicoli di questa strada a scorrimento veloce rappresenterebbe una grossa
valvola di sfogo all’endemico traffico che esiste nelle nostre zone, essendo
una parallela alla circumvallazione esterna.