L’ANGOLO DELLE OPINIONI a cura di Mimmo Rosiello
Ho letto attentamente il commento non firmato, inviato
recentemente al blog. Lo riporto integralmente, così come è stato scritto: “Rieccolo che ritorna (il riferimento è all’ex sindaco Granata, ndr), il
capo dell'opposizione degli ultimi 20 anni, nonchè capo di coloro a cui si è
sempre opposto negli ultimi 4 anni e mezzo, che erano diventati bravi ed oggi
sono cattivi, poichè lo hanno mandato a casa. Riecco a voi colui che tacciava
tutti di incompetenza, che aveva garantito la fine dei lavori dell'alveo
camaldoli già un anno fa, alleato piu'
che mai di Salatiello, tanto da gridarlo alle telecamere il giorno
dell'intitolazione della via Granata al padre.
Per quanto riguarda le delibere che hanno dissennato le casse comunali, ti invito a leggere quelle dell'acqua e della
Nu votate e firmate da te Sindaco in carica, nonchè quella sull'Isola
Ecologica, con la quale hai indebitato il comune di quasi un milione di euro
circa. Da ex elettore di te stesso, ti invito a guardarti allo specchio, poichè
non dovresti avere nemmeno il coraggio di rivotarti, se ti ricandidi.
Anzi ti do un consiglio, statti a casa alle prossime amministrative, altrimenti brucerai anche colui che vuoi appoggiare”.
Anzi ti do un consiglio, statti a casa alle prossime amministrative, altrimenti brucerai anche colui che vuoi appoggiare”.
Adesso la mia opinione. Egregio commentatore anonimo, non per prendere le difese dell'ex sindaco, poiché
lo sa fare da solo, Granata lo si può criticare a destra e a manca (per le
tante promesse fatte e non mantenute,
per la sua testardaggine, per la sua presunzione, per i suoi errori politici, eccetera),
ma non certamente per aver dissanguato le casse comunali, poiché, a mio avviso,
mai nessun sindaco degli ultimi venti anni ha gestito la casa comunale alla stessa
stregua di un buon padre di famiglia, così come ha fatto lui. Lo dicono i numeri
e i fatti (non a caso lo chiamavano il sindaco “sparagnino”, poiché quando si trattava di spendere soldi per il
comune, puntava sempre al risparmio). Ne vuole sapere una su tutte? Il primo
direttore dei lavori (attualmente in corso) del restyling di viale della
Resistenza, ha rinunciato all'incarico, probabilmente perché 5 mila euro di
compenso erano pochi. Gli è subentrato un altro, preso dall’albo dei tecnici di
fiducia dell’Ente, che ha accettato tale compito per la stessa cifra. I soldi
risparmiati , poiché un incarico del genere richiederebbe una spesa di gran
lunga più consistente, il Comune se li
trova come somme a disposizione, utilizzabili per fornire ulteriori servizi
alla collettività. In altri enti sarebbe
accaduto la stessa cosa? Un consiglio: vada a leggersi le determine degli anni
passati del Comune di Marano, o di altri comuni viciniori, così potrà meglio
rendersi conto di quello che ho scritto.
Per quanto concerne la gestione privatistica del servizio
idrico, a cui lei fa riferimento, la informo che, oggi, costa al Comune poco
meno di 390mila euro all’anno (contro i 632mila euro del vecchio contratto), ai
quali vanno aggiunti circa 20mila euro all’anno (il precedente contratto ne
prevedeva 87mila euro) per il piano di risanamento della rete idrica. Se non ha
capito bene, glielo ricordo: lo stesso servizio viene svolto per 250mila euro
in meno all’anno, da moltiplicare per 7, cioè gli anni di durata del contratto.
Sono pochi circa 1milione 800mila euro
di risparmio? Per quanto concerne l’isola ecologica, lei avrebbe dovuto puntare l’indice non sullo sperpero di denaro
pubblico, che non esiste, ma sul modo in
cui è stata concepita, perché è come se non ci fosse. “L’isola che non c’è”, come
abbiamo titolato un articolo apparso su questo blog qualche anno fa, infatti, è stata realizzata con un finanziamento
provinciale (elargito perché Calvizzano è stato uno dei primi comuni virtuosi
nel campo della raccolta differenziata) e su un terreno, entrato gratuitamente
nelle disponibilità del Comune, poiché apparteneva all’ente di beneficenza
Ipab, ormai estinto. Per quanto concerne la gara NU, per dirla in breve,
effettivamente qualche dubbio potrebbe sorgere. E’ vero che la durata
dell’appalto è di soli 6 mesi, ma perché si è preferito espletare, a suo
tempo, una procedura negoziata (invito perlomeno a 5 ditte del settore),
anziché una gara aperta (a evidenza pubblica, cioè possono partecipare tutte le
ditte che facciano richiesta, purché abbiano i requisiti)? E’ vero che
l’aspetto gestionale lo cura il responsabile di settore, ma è sempre la
“politica” che detta gli indirizzi.