Scimia il casertano


 Dall’ex sindaco riceviamo e pubblichiamo

Alcuni giorni fa, il sito calvizzanonline ha pubblicato una lettera aperta dell’ex consigliere comunale Giuseppe Scimia, indirizzata all’avvocato Granata. Non si è fatta attendere la risposta dell’ex Primo cittadino che ha scelto il nostro blog per la divulgazione.
Che bel discorsetto Scimia, ma chi te lo ha scritto, Denis Verdini o Franco Fiorito? Ma davvero pensi che basti un discorsetto demagogico per riabilitarti dalle brutte figure collezionate in questi anni ? Roba da ridere!
Questo omino, cari Calvizzanesi, vuole mistificare la realtà. La vuole mettere sul politico, sul demagogico. Scomoda addirittura Monti, le ideologie politiche, i programmi elettorali. Vogliamo ricordare cosa ha fatto in questi anni, con chi e per cosa si è schierato? Facciamo un po’ di storia.
Scimia, nel 2003, accettò di candidarsi a consigliere comunale, pretendendo prima di firmare di avere anticipata via fax la lista dei candidati. Non poteva accettare se in lista vi erano vecchi politici chiacchierati, tipo Salatiello o Antonio Di Rosa (!!!). Nel 2008, questi problemi non se li pose proprio, e dopo aver traccheggiato Pirozzi fino alla sera prima, ed essersi fatto due conti su chi vinceva, questa volta, senza fax e senza disturbo per la presenza di Salatiello e Di Rosa, si ricandidò. Appena nominato assessore si associò in un gruppo fondato da Antonio Mauriello (  Lupo travestito da agnello), la famigerata “Calvizzano Futura” . Un gruppo di politicanti nato per contrastare, a loro dire, la deriva Salatielliana dell’amministrazione, con sbilanciamento della spArtanza a favore della banda larga (è questa forse la mancanza di mediazione e diplomazia di cui parla Scimia?). Fallito, come tutte le cose di Mauriello, il tentativo di condizionarmi, dopo un anno indovinate Scimia con chi fonda un nuovo gruppo? Con Salatiello Gambadilegno e Cristoforo Panbrioche (quelli che voleva avversare l’anno prima!), in una variopinta compagine di lupi neri e grigi, tra tarallucci e punti tatuati neri, tra ruffiani e parenti disoccupati, a disegnare strategie per “realizzare” finalmente qualcosa, visto l’approssimarsi delle elezioni. Se no Loro che ci stavano a fare, la sponda a Gambadilegno? E nel caso il Sindaco non cede? Mandiamolo a casa, e chi se ne frega delle tasse, dei lavori, del concorso, del mercatino, eccetera eccetera.
Caro il mio dottorino, è inutile che la butti sul politichese finto-intellettuale. Le polemiche, le liti, le lotte, non sono successe per un diverso modo di gestire, per il programma, per le scelte sugli obbiettivi per il paese, niente di tutto questo. Non fare finta di non saperlo, Scimia. La lotta c’è stata, ma tra il BENE e il MALE, tra gli onesti e gli affaristi. E, guarda caso, tu dov’eri, con chi ti sei schierato? CON i SECONDI, SEMPRE. Vocazione naturale.  
Signore e signori ecco il vero Scimia, venuto ad allietarci dall’agro aversano. I danni causati da lui e dagli altri come lui sono enormi. Poiché, oltre ad essere politicamente inetti, hanno avallato e sostenuto i soliti vecchi sistemi, di volta in volta alleandosi per meglio condizionare, con richieste oscene, e con danno enorme per il paese. E, oggi, viene a farci i discorsetti (ti sei dimenticato del comunismo e della fame nel mondo!). Anziché pontificare dovrebbe spiegare ai cittadini cosa ha mai fatto in 42 mesi al Comune, quale contributo ha dato, cosa ha prodotto, oltre a preoccuparsi solo di Paolo. Parla di tributi, finanze e bilancio, quando il bilancio non lo votò neanche in giunta, nei pochi mesi in cui ha fatto l’assessore (disse che era impegnato a Formia!). Parla di  risultati programmatici, fingendo ipocritamente di non capire che i processi amministrativi non si fanno in 5 mesi, ma si concludono in 5 anni, se non ci fosse tanta sporcizia umana. Parla di diplomazia politica, quando la sera prima diceva una cosa e la mattina successiva faceva esattamente l’opposto. Dovrebbe spiegare ai Calvizzanesi se è devozione a Sant’Alfonso, quando agita la mano destra in senso rotatorio, con tre dita aperte e due (anulare e mignolo) chiuse. Dovrebbe raccontare ai Calvizzanesi come immaginava di nominare i volontari della vigilanza ambientale. Perché questo vuol essere spiegato da te la gente di Calvizzano,  Scimia. O questi mormorii fai finta di non sentirli, tu e gambadilegno? La gente di Calvizzano non ha bisogno della cultura casertana nella gestione del potere, cultura di cui sei un fiero esemplare.
Non aver dubbi Scimia, ammesso che decida di riposarmi, per scontare la colpa di aver messo Salatiello e panbrioche in lista, difenderò sempre e comunque Calvizzano dalle mire della banda larga.
Infine, mi permetto di darti anch’io un consiglio. Vattene da Calvizzano, approfitta  del momento e allontanati. Tanto la mutua la danno anche ad Aversa, e, politicamente, nessuno sentirà la tua mancanza. Perché, se speri di rimanere per acchiappare qualche goccia d’acqua, qualche botta di scopa, qualche rollina, vere ragioni della tua presenza, rimarrai deluso. Gambadilegno  in questo è maestro inarrivabile. Ti illude e poi ti butta. Una volta tanto dammi retta. E se proprio non mi credi, chiedi ai tuoi vecchi sodali di “Calvizzano Futura”. Loro ci sono già passati!
Viva Calvizzano onesta, abbasso i trasformisti.
avv. Giuseppe Granata

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