E’ giunta la fine
anticipata dell’amministrazione Granata? Il sindaco sarà mandato a casa 6 mesi
prima della fine naturale della consiliatura? Stando a quanto accaduto nella
seduta consiliare del 19 ottobre, sembrerebbe di sì. In primis, perché non è
stato approvato il bilancio consuntivo, ma anche perché la nuova norma, andata
i vigore l’11 ottobre scorso (decreto legge 174/2012), equipara, dal punto di
vista amministrativo, la bocciatura del rendiconto di gestione alla mancata
approvazione del bilancio di previsione, la cui conseguenza è lo scioglimento
del consiglio comunale. Si tratta comunque di un aspetto ancora da chiarire.
Nel frattempo, il segretario comunale ha provveduto a inviare tutto
l’incartamento al Prefetto, al quale spetta
l’ultima decisione. La stoccata finale a Granata gli è stata inferta dal
gruppo dei 5 dissidenti (Cristofaro Agliata, Antonio Di Rosa, Giuseppe Scimia,
Antonio Mauriello, Giuseppe Salatiello) di maggioranza il cui capo indiscusso è
l’ex sindaco Salatiello. I dissapori andavano avanti da un bel po’ di tempo:
ufficialmente perché non era stata trovata la quadra sul numero di assessori da
ripartire tra i due gruppi, mentre i conoscitori delle vicende amministrative
locali parlerebbero di forti contrasti sul concorso per vigile e sul Piano
urbanistico, il cui iter era arrivato quasi alla fine. Si vocifera di qualche
ipotetico “appetito” non soddisfatto. Ma siamo solo nel campo delle ipotesi e
del chiacchiericcio di strada. Il tempo, comunque, sarà galantuomo e, prima o
poi, la verità verrà a galla. Adesso, dovrebbe esserci un breve periodo di
commissariamento, dopodiché la città, nella prossima primavera, sarà chiamata
di nuovo al voto. Allo stato attuale si prevede la discesa in campo di quattro
candidati sindaci: lo stesso Granata, Salatiello, Pirozzi (ex sindaco dal 2003
al 2008) e il giovane Biagio Sequino, ma lo scenario elettorale è in continua
evoluzione. E’ probabile pure che Granata e Pirozzi si alleino per non darla
vinta all’ex sindaco Salatiello che, allo stato attuale, può contare su pezzi
da novanta in termini di voti. In ogni caso, si prevede una campagna elettorale
al calor bianco, dove potrebbero venire fuori diverse verità scomode.