L’impegno e il pragmatismo
sono sicuramente le migliori doti di Pasquale Napolano, ex assessore
pluridelegato, al punto da guadagnarsi l’appellativo di Pasqualino
settedeleghe, considerato, insieme a Luciano Borrelli, un fedelissimo del
sindaco Giuseppe Granata. Nonostante non sia più assessore, Napolano continua a
occuparsi, senza percepire alcun emolumento, da consigliere comunale, delle
Attività produttive, del Servizio civile e della Cultura. Cinquantaquattro
anni, sposato, due figli (uno è sacerdote), ha solo la terza media e ha svolto,
per diversi anni, il mestiere di
barbiere (oggi è cassintegrato della Firema), ma conosce la politica
meglio di tanti laureati, poiché la mastica da quando aveva i calzoni corti: è
stato diverse volte segretario cittadino, fin da quando militava in Rifondazione.
Oggi milita nel Pd ed è molto conosciuto e apprezzato negli ambienti del
partito di Bersani.
Consigliere Napolano, che voto si darebbe per il lavoro finora da
lei svolto?
“Le posso solo dire che sto
a posto con la coscienza, a differenza di alcuni colleghi della maggioranza che
fanno solo chiacchiere senza portare alcun risultato. Le mie azioni, invece, si
sono tutte concretizzate”.
Ne vogliamo parlare?
“Ho fatto arrivare circa 5
milioni e mezzo di Fondi europei del “Parco progetti” che sono serviti a
finanziare sia il rifacimento di una buona parte del sistema fognario sia la
ristrutturazione della rete idrica; grazie al mio impegno sono riuscito a far
finanziare per 30mila euro i campetti playground, a recuperare 40mila euro di Fondi
regionali per i campi da tennis e 50mila euro per la pista di pattinaggio, che
sarà realizzata nella futura villa comunale di via Pietro Nenni. Ho fatto
finanziare per un totale di circa 450 mila euro due progetti che prevedono il
rifacimento della media Polo, la messa in sicurezza degli impianti e il
rifacimento dei servizi igienici; altri 7500 euro, grazie al mio impegno, sono
stati elargiti dalla Regione per mettere in piedi il progetto Informagiovani. Ho
fatto spostare il Presidio sanitario, a
spese dell’Asl, in locali moderni, inoltre ho lavorato per far accreditare il
nostro Comune al servizio civile e, in primavera, aprirà pure il mercato
rionale”.
Perché, dopo tutti questi risultati, è stato defenestrato dal
ruolo di assessore?
“Non mi sento defenestrato,
poiché continuo ad avere alcune deleghe. Purtroppo, quando i giochi politici
prendono il sopravvento, se s’intende costruire e non distruggere, bisogna
avere anche l’umiltà di sapersi fare da parte. A me, a differenza di altri
assessori che si sentono importanti quando ricoprono tale ruolo, o di altri che
non possono fare a meno dello stipendio, interessa esclusivamente il gioco di
squadra: i soldi fanno comodo a tutti, ma non si vive di solo pane”.
Quanto ha contato la sua vecchia amicizia sia con
l’europarlamentare Cozzolino che con il consigliere regionale del Pd, Antonio
Marciano, nel far arrivare tanti finanziamenti a Calvizzano?
“Sicuramente tanto, anche se
le amicizie da sole non bastano per ottenere finanziamenti, poiché ci vogliono progetti
adatti, tanto lavoro e abnegazione verso la cosa pubblica, ed essere mastini
che non mollano mai la preda, nel caso specifico l’obiettivo che si vuole
raggiungere. Nella nostra maggioranza ci sono molti esponenti del centrodestra
e anche caldoriani, quindi con amicizie in Provincia e in Regione, ma non hanno
fatto ancora arrivare un euro a Calvizzano.
L’opposizione, attraverso manifesti, ha criticato fortemente
l’operato di questa amministrazione per quanto concerne il servizio civile, la
cui selezione sarebbe stata la solita farsa, poiché i giovani selezionati
avrebbero avuti tutti uno sponsor politico. Non si è sentito un po’ toccato personalmente?
“Assolutamente no. A me interessa
di aver lavorato per dare una crescita formativa e una boccata d’ossigeno a
tanti giovani, tra l’altro a costi irrisori per il Comune, poiché siamo un ente
accreditato. Questi signori dell’opposizione non sono degni di dare lezioni di
moralità a noi, poiché loro si erano affidati a un’associazione che è stata
radiata dall’albo degli enti accreditati, per presunti imbrogli. E, poi, mi
risulta che le selezioni, quando governavano loro, si sarebbero svolte addirittura
in qualche distributore di benzina”.
Lei, in passato, ha sempre combattuto Salatiello; come mai adesso,
con l’ex sindaco, va a braccetto in maggioranza?
“Non nascondo di non avere,
in passato, condiviso il suo modo di amministrare, ma le posso assicurare che
ho conosciuto un Salatiello diverso rispetto a quando era sindaco. Oggi fa
parte di questa squadra e si sta comportando in maniera leale e coerente dal
punto di vista politico, a differenza di altri che ci hanno voltato la faccia,
per altri interessi ”.
E’ vero che, in passato, ha avuto alterchi con il comandante dei
vigili?
“Da delegato al commercio,
ho posto più volte problemi di viabilità ai quali non c’è stata alcuna
risposta, tant’è che le solite macchine continuano a sostare dalla mattina alla
sera sia su via Conte Mirabelli che su via Sandro Pertini, sui pochi spazi a
disposizione”.
Non sono mancate anche sue critiche a una parte del personale
comunale…
“Premesso che fa tristezza
vedere un numero sempre decrescente di impiegati (recentemente sono andati in pensione
altri due senza che vi sia la possibilità di rimpiazzarli); quei pochi devono
sobbarcarsi una mole di lavoro maggiore. Non voglio giustificarli e continuo a
ribadire che molti di loro potrebbero fare uno sforzo in più in termini collaborativi”.
Qual è l’episodio politico che l’ha fatto più arrabbiare?
“Quello della fuoriuscita
dalla maggioranza dei colleghi del Pd, D’Ambra e Cavallo: eravamo partiti come
un’unica squadra e con tante idee belle da concretizzare, ma c’è stato un black
out politico amministrativo, per delle loro posizioni che non sono mai riuscito
a comprendere”.
Granata merita di essere ricandidato a sindaco?
“Sicuramente. E’ preparato,
onesto, capace, lavora esclusivamente per l’interesse della città, inoltre sta
diventando anche un buon politico: ma cosa si vuole chiedere di più a un
sindaco? Deve, però, migliorare nelle pubbliche relazioni e cercare di essere
meno presuntuoso.
Sì, ma rischia di concludere il suo mandato senza alcuna opera
pubblica che rechi il suo copyright.
“E il piano urbanistico, che
è lo strumento principe per il decollo dello sviluppo di una città, dove lo
mettiamo? Aspettiamo quest’altro anno e mezzo di consiliatura, e poi
giudicheremo”.
Quale scenario prevede alle prossime amministrative?
“Immagino due candidati a
sindaco e il solito scontro: Pirozzi contro Granata, che, a mio avviso, avrà al
suo fianco la squadra allargata che attualmente l’appoggia”.
Lei si ricandiderà?
E perché no?