Cristofaro Agliata ha rimesso le deleghe nelle mani del
sindaco, ma non ha lasciato la poltrona di assessore. Si tratta di una
singolare forma di protesta, avvenuta, come lui stesso ci ha confermato, esclusivamente
per motivi politici. Da indiscrezioni trapelate, invece, pare che il contrasto
con il sindaco e il delegato al servizio civile Pasquale Napolano sarebbe sorto
per divergenze di vedute, proprio sul servizio civile, tra l’altro bloccato, a
livello nazionale, da una sentenza del Tar, in seguito al ricorso di un ragazzo
straniero che si è visto rifiutare la domanda di selezione.
Ora si sta tentando di ricucire lo strappo, anche se diversi
amministratori non hanno lesinato critiche nei confronti di Agliata, sia per il
tipo di richiesta fatta sia per il “gesto a metà” compiuto. Perché, si sono
chiesti, Agliata non si è dimesso anche da assessore? Forse per continuare ad assicurarsi
lo stipendio?
Al di là di come andrà a finire, i rapporti tra Agliata e il
sindaco, specialmente negli ultimi tempi, non sono mai stati idilliaci. Granata
non avrebbe digerito le ultime esternazioni fatte da Agliata al nostro blog che
riportiamo di seguito: “Lavorando, in questi anni, a braccetto con lui, grazie anche
al mio ruolo in giunta, ho potuto constatare che Granata è sicuramente una
persona perbene, un amministratore che cerca di lavorare come fa un buon padre
di famiglia, per far risparmiare fior di quattrini al Comune. Onestà e
abnegazione per la cosa pubblica sono qualità un po’ insolite di questi tempi,
ma non sono sufficienti per poter svolgere bene il ruolo di sindaco: Granata, a
mio avviso, è molto lento, per cui tanti progetti e molte iniziative messe in
campo, rischiano di non essere completate. E, poi, la mia debolezza verso
Salatiello è ormai risaputa: ritengo, in ogni caso, che sia stato il miglior
politico e il miglior amministratore che abbia sfornato la nostra città negli
ultimi venti anni”.