Da qualche tempo
l’amministrazione comunale di Calvizzano compra una pagina autogestita del
giornale l’attesa per comunicare con i cittadini. Ha fatto questa scelta per
aprire un canale di informazione diretta con la cittadinanza, come fanno molti
enti locali. Ha scelto l’attesa, forte del fatto che è l’unico giornale locale
del comprensorio che fa una puntuale informazione – con una autorevolezza
riconosciuta da lettori e addetti ai lavori – sul piccolo centro a nord di
Napoli. La cosa ha, evidentemente, dato fastidio. Un consigliere di opposizione
ha pensato bene di presentare una curiosa denuncia alla Procura della
Repubblica. Non si capisce bene quale sia l’ipotesi di reato.
Il nostro giornale,
tuttavia, è a disposizione per qualunque chiarimento. Le procedure con cui un
ente locale compra pubblicità o pagine sui giornali non competono a noi, ma a
chi gestisce la cosa pubblica. Se ci sono state difformità nel procedimento di
affidamento saranno appurate, e, in ogni caso, non sono certo imputabili a noi,
che mettiamo semplicemente a disposizione alcuni spazi a inserzionisti,
pubblici o privati, che sono liberi di comprarli.
Sorprende, però,
che un consigliere di opposizione ritenga di svolgere il suo mandato
addirittura denunciando un’amministrazione che apre un canale di comunicazione
con i cittadini, tentando di colpire, al tempo stesso, un mezzo di
comunicazione importante per i lettori del comprensorio, e completamente
autofinanziato, senza scopo di lucro, punto di riferimento per la conoscenza e
il dibattito. Ci aspetteremmo tanto zelo verso ben altre violazioni della legge,
ma non ci risulta che il consigliere in questione abbia presentate altre
denunce. Eppure al solerte politico non dovrebbe mancare la possibilità di
farsi un giro sul territorio e di cogliere i problemi veri della collettività e
di farne denuncia, magari non penale (riserviamo le aule di giustizia alle cose
serie), ma politica e civile. Invece si prova a colpire – probabilmente senza
alcun esito – un’amministrazione, che vuole informare i cittadini, e un
giornale, che fa della libertà e dell’autonomia la sua bandiera.
Viene da dire:
bel modo di intendere la politica.
Mi. Ro.