Gli abitanti delle cooperative: ridateci il “verde” scippato



I cittadini della zona cooperative di via Aldo Moro, in particolare quelli che abitano nel parco La Pineta, sperano che la loro osservazione al Puc, vada a buon fine. Vogliono che quell’appezzamento, adiacente le loro case, ridiventi verde pubblico attrezzato come lo era originariamente.
Nel 1998, infatti, il Comune, con delibera n.35 del 30-06, approvava, ai sensi dell’art.11 legge 43 del 93, la realizzazione di un programma teso al recupero urbano (PRU) e alla riqualificazione della zona urbanistica, inerente il piano di zona (legge 167 del 1962), conferendo l’incarico professionale per la redazione del progetto, al prof. Ing. Renato Cristiano. La realizzazione di tale piano, in conformità degli strumenti urbanistici vigenti, prevedeva, tra l’altro, la realizzazione di strutture di verde attrezzato sui suoli confinanti con il condominio La Pineta, onde evitare che la 167 restasse “solo un agglomerato di case abbandonate”. Con delibera di giunta n. 52 del 17-03-98, veniva indetta una gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di verde attrezzato che, stando al progetto, consisteva nella realizzazione di una pista polivalente e in un campo di bocce. Con delibera di giunta n.180 del ’98, si procedeva anche all’aggiudicazione definitiva dell’appalto, in favore della società CO.GE.SA. Quindi si approvava lo schema di contratto e s’incameravano le polizze fideiussorie, prestate a garanzia dalla ditta aggiudicatrice. All’atto di presa di possesso e consistenza delle aree su cui realizzare le attrezzature, si riscontrava che parte di essa era investita da infrastrutture (officina meccanica e parcheggio privato) che, a detta del proprietario, risultavano interessate a domanda di condono edilizio. Pertanto, il sindaco dell’epoca, Giuseppe Salatiello, investiva del problema il consiglio comunale il quale deliberava con atto n.23 del 21-06-99 di delocalizzare (nell’area dove attualmente sorgono i campi da tennis, dove si sarebbero dovuto costruire case popolari IACP) le opere di verde attrezzato, di sospendere la stipula del contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori, di provvedere alle operazioni necessarie a svincolare il terreno concesso all’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), ivi compreso le case popolari.
In pratica, le cubature furono spostate dal terreno adiacente al parcheggio, ubicato di fronte alla media Polo, nell’appezzamento adiacente alla cooperativa La Pineta.
“Stiano tranquilli gli abitanti di via Aldo Moro  – disse, nel 2005, l’ex sindaco Salatiello, in un’intervista rilasciata al giornale l’attesa - : in quell’angolo di verde non potrà sorgere nessun appartamento, poiché si sforerebbero gli standard di cubatura. Questa cosa l’ho ribadita in televisione, durante la campagna elettorale e me ne assumo la responsabilità”.
Bisogna ammettere che è stato l’unico politico che ha presentato un’osservazione al piano urbanistico, chiedendo che l’area in questione, venga perimetrata quale zona a verde pubblico di progetto.              

  

Visualizzazioni della settimana