Rilanciare l’asse dei sindaci del comprensorio giuglianese

I nuovi sindaci di Marano, di Villaricca e di Melito, eletti alle ultime amministrative, sono già a lavoro, per cercare di risolvere gli atavici problemi dei loro comuni. Il sindaco di Melito, Venanzio Carpentieri, non avendo una maggioranza governativa che lo sostiene, ha qualche problema in più dei suoi colleghi. Ma al di là delle singole rogne, che ognuno gestirà come meglio crederà opportuno, è giunto il tempo di incominciare a pensare in termini sovracomunali, guardando allo sviluppo delle singole realtà in maniera sinergica e allargata, visto che lo Stato centrale ha stretto i cordoni della borsa e i magri bilanci dei singoli comuni, consentono a stento di gestire l’ordinario. Cosa fare? A nostro avviso, urge creare un asse, o meglio una rete del giuglianese, formata da tutti i Comuni dove amministra il centrosinistra (Mugnano, Calvizzano, Villaricca, Melito, Marano) e quelli dove governa il centrodestra (Giugliano e Qualiano) la cui mission dovrà essere lo sviluppo della nostra area. Primo obiettivo: lo sblocco dei fondi Adr (Accordi di reciprocità) che, al momento, sono naufragati. Le risorse dovevano essere attinte dai fondi FAS per le aree sottosviluppate, che il governo Berlusconi, invece, ha deciso di dirottare al nord. Gli accordi di reciprocità erano stati visti, dalle amministrazioni locali, come una sorta di manna arrivata in un momento di depressione economico-sociale: all’area giuglianese, il cui progetto figura al primo posto tra tutti i 45 Adr della regione Campania, per il punteggio ottenuto, erano stati assegnati circa 70milioni di euro. I soldi sarebbero serviti a sistemare idro-geologicamente il territorio, intervenendo sulla bonifica dell’Alveo Camaldoli, sui collettori e sui sistemi fognari. C’erano poi in gioco altre risorse specifiche per ogni comune. Per Calvizzano, ad esempio, erano previsti 3 milioni di euro aggiuntivi, di cui due sarebbero serviti a risanare il Vallone Fossa del Carmine, diventata ormai un’autentica fogna a cielo aperto e un pericolo costante per le abitazioni circostanti; l’altro milione di euro doveva, invece, servire a costruire, ex novo, un collettore fognario (con relativa strada sovrastante) che, partendo dalla via Alveo Camaldoli, sarebbe arrivato sulla circumvallazione esterna, per innestarsi sull’adduttore principale. Ritornando all’asse dei sindaci, il nostro comune potrebbe, ad esempio, farsi promotore del rilancio della questione giuglianese, visto che tra i nuovi sindaci del centrosinistra, Granata è quello più anziano in termini governativi e quindi, con più esperienza. Se questa proposta la ritiene interessante, non basta far altro che cominciare a contattare gli altri suoi colleghi, per cercare di mettere in campo una strategia comune. Il compito è molto arduo, ma fattibile: basta avere la volontà di iniziare a ragionare su dei progetti che possono essere condivisi. D’altronde, come recita un vecchio detto, chi ben comincia è già a metà dell’opera. Tratto calvizzanese Alveo Camaldoli

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