Il nuovo asse Salatiello-Ferrillo potrebbe far vacillare la poltrona del sindaco

Vacilla la poltrona del sindaco Granata, ma non cadrà, almeno per il momento. E’ quanto si vocifera insistentemente in questi giorni tra le stanze del Comune e nel solito ampio squarcio di piazza della politica, compreso tra l’edicola di Mario il giornalaio e il monumento ai caduti. Il bilancio di previsione, comunque, che sarà discusso in consiglio comunale la prossima settimana, dovrebbe essere approvato senza tentennamenti, ma i futuri appuntamenti settembrini, tra cui il riequilibrio di bilancio e la discussione delle osservazioni al Puc, rappresenteranno la vera cartina al tornasole della solidità politico-amministrativa. Potrebbero, infatti, rivelarsi degli ostacoli molto duri da superare, tali da compromettere il prosieguo del cammino amministrativo di Granata. A far traballare la poltrona di Primo cittadino, comunque, sarebbe la nascente alleanza tra il presidente del consiglio comunale Giuseppe Salatiello e Antonio Ferrillo: l’ex sindaco e l’attuale assessore alle Finanze avrebbero stretto un patto di ferro, per far fuori Granata e presentarsi uniti alle prossime amministrative, con candidato a sindaco Salatiello. Entrambi sarebbero insoddisfatti per come Granata starebbe gestendo alcune questioni politiche e amministrative: secondo qualcuno che li conosce bene, la loro scontentezza deriverebbe anche dal fatto che il sindaco, a distanza di più di tre anni dal suo insediamento, non avrebbe ancora dato la giusta accelerata per concretizzare i punti salienti del programma elettorale e questo potrebbe ritorcersi anche sul consenso elettorale dei due provetti politici nostrani. Meglio, dunque, prendere le distanze anticipatamente, prima che sia troppo tardi? Ma qual è la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso? Granata vorrebbe premiare la fedeltà di Gianluca Ferrillo, passato dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza, nominandolo assessore al posto di Antonio Di Rosa, che siede nell’esecutivo ormai da più di tre anni. Cosa che Antonio Ferrillo, capo carismatico dell’affiatato gruppo politico che comprende pure Di Rosa e Vellecco, invece, non digerirebbe, perché considera Di Rosa una formidabile macchina macina voti; una persona che non si può scontentare, dato il suo vasto consenso elettorale, tra l’altro molto difficile da scalfire. Per Salatiello, invece, bisogna assolutamente sedersi intorno a un tavolo per ridiscutere il nuovo assetto amministrativo, alla luce dei nuovi equilibri politici. Come andrà a finire? La cosa certa è che il gruppo di Salatiello (che comprende anche gli assessori Cristoforo Agliata e, forse, Martiello ), più il gruppo di Antonio Ferrillo, insieme ai sei dell’opposizione, potrebbero, se trovassero l’intesa, far mancare i numeri per governare a Granata. Ma cosa avrebbe spinto il provetto politico Antonio Ferrillo a cambiare giudizio su Granata, visto che, dopo Borrelli e Napolano, era considerato tra i super fedelissimi del Primo cittadino? Avrebbe fatto qualche richiesta amministrativa e non sarebbe stato accontentato?
“Non credo – afferma Salatiello –. Ferrillo, a mio avviso, ha un fiuto politico particolare nel riuscire a decifrare gli scenari futuri: probabilmente avrà capito che Granata non “tirerebbe” più come una volta e che rischierebbe di compromettere la sua rielezione a sindaco alle prossime amministrative”.
Ma questo scenario, fin qui prospettato, può considerarsi verosimile?
Secondo Michele D’Ambra, consigliere comunale ex maggioranza ed ex grande amico di Granata, questo pseudo asse Salatiello-Ferrillo è solo un bluff.
“Sono solo voci – dice - messe in giro artatamente da qualcuno che vorrebbe, probabilmente, alzare il tiro delle richieste”.
Come andrà a finire? Staremo a vedere.

Visualizzazioni della settimana