Tutti insieme all’insegna del “volemose tanto bene”

“Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdàmmoce ‘o passato, simmo ‘e Napule paisà!”. Non parliamo di canzoni, ma di politica, e l’antico refrain di una delle più belle canzoni napoletane, potrebbe essere il modo più eloquente per caratterizzare la realtà politico-amministrativa calvizzanese. Quello che accade ed è accaduto, nel nostro Comune, sia sul fronte dell’opposizione sia su quello della maggioranza è la rappresentazione ben articolata dell’incoerenza morale e politica di chi, probabilmente, avrebbe voluto usare la più antica e nobile arte per altri fini (altro che bene del paese!) e che non ha precedenti nella storia governativa del piccolo centro alle porte di Napoli. Insomma, si potrebbe davvero scrivere la sceneggiatura per un film. 10 i principali protagonisti in cerca d’autore: i 4 (Roberto Vellecco, Gianluca Ferrillo, Antonio Gala e Salvatore De Rosa) cosiddetti ribaltonisti convinti, perché passati dalla minoranza alla maggioranza e i 6 (Francesco Agliata, Franco Cavallo, Giuseppe Scimia, Antonio Mauriello, Michele D’Ambra, Antonio Sequino) ribaltonisti “ballerini” (passati prima dalla maggioranza alla minoranza e viceversa) cioè quelli che, appena un anno fa, diedero vita a Calvizzano Futura, il movimento politico il cui disfacimento ebbe inizio con la perdita di un primo “pezzo”, vale a dire il ritorno alla corte di Granata di Francesco Agliata, attuale assessore al Bilancio. All’epoca, gli stessi suoi amici di Calvizzano futura, non persero occasione per bollarlo con epiteti infamanti del tipo “traditore” e “venduto”. Poi c’è stato un lungo periodo di oblio e, infine, la settimana scorsa, l’avvento di un altro piccolo terremoto politico che, probabilmente, avrà creato il cosiddetto effetto domino. Il riferimento va a Giuseppe Scimia che, dopo aver dichiarato in un primo momento al nostro blog di voler restare all’opposizione, ci ha ripensato ed è rientrato di nuovo in maggioranza.

Per l’ex assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Mauriello, invece, il problema non è mai esistito, perché lui è convinto di non aver mai abbandonato la maggioranza, dimenticando, forse, i suoi animosi interventi in consiglio comunale, da capogruppo di Calvizzano Futura, contro Granata e la maggioranza che all’epoca lo sosteneva. Ma l’ultimo atto della sceneggiata politica si è consumato nello scorso consiglio comunale, dove Franco Cavallo, parlando anche a nome di Michele D’Ambra e Antonio Sequino, ha dichiarato che loro tre non sono mai usciti dalla maggioranza. E le occupazioni dell’aula consiliare, per protestare, a loro dire, contro l’arroganza di Granata, chi le ha messe in atto? Tutti i manifesti, sempre contro il sindaco e la giunta, affissi sui muri della città, recanti in calce la firma dei consiglieri della minoranza, chi li ha prodotti?

Insomma, la farsa continua? Eppure Calvizzano Futura doveva essere una grande novità politica che avrebbe dovuto pungolare Granata, per farlo amministrare meglio e per farlo accelerare sulla messa in campo dei punti salienti del programma elettorale, invece si è rivelata un autentico flop. Un gruppo che, alla fine, sarebbe servito, perché mal gestito, solo a scatenare odi e rancori i cui strascichi si avvertono ancora. Un Movimento che, secondo i fondatori, avrebbe dovuto anche provvedere a indebolire politicamente Granata, per mandarlo a casa, nel caso ve ne fosse stato bisogno, cioè se il sindaco avesse continuato a commettere errori politici e amministrativi, e che, invece, paradossalmente, l’ha rafforzato, visto che, allo stato attuale, il sindaco è sostenuto da una maggioranza bulgara. Il salto della quaglia dei vari Vellecco, Gianluca Ferrillo, Antonio Gala e Salvatore De Rosa, infatti, si è materializzato, proprio quando Calvizzano Futura ha vissuto il suo massimo splendore politico. Adesso, il ritorno alla base dei 6 transfughi di Calvizzano Futura, ha fatto allargare la maggioranza a 18 componenti, tra consiglieri comunali e sindaco. L’opposizione, invece, si è indebolita, passando da sette elementi originari, a solo tre rappresentanti: l’ex sindaco Giacomo Pirozzi, Ivano Migliaccio, Ugo Di Marino.

“Venite anche voi da quest’altra parte – ha detto provocatoriamente il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Salatiello, rivolgendosi agli ultimi irriducibili della minoranza – così passeremo alla storia, come il comune più solido d’Italia, per mancanza di oppositori”.

Cosa cambia, ora, con l’ingresso in maggioranza dei 5 ex Calvizzano Futura?

“Che si siano ricreduti – afferma Pasquale Napolano, assessore della giunta Granata – buon per loro, per quello che ci riguarda, noi resteremo sulle nostre posizioni e non cederemo mai a richieste ricattatorie, qualora dovessero esserci”.

E se chiederanno assessorati?

“Non voglio offendere la loro intelligenza – continua Napolano – ma credo che non chiederanno nulla in cambio”.

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