Le illazioni non sono uguali per tutti…

La lettera inviata al nostro Blog dal sindaco, intitolata “Tornando da Potenza”, offre spunti interessanti e riflessioni ad ampio raggio. Una missiva, a mio parere molto bella, scritta con il cuore e che esprime concetti ampiamente condivisibili, fino a un certo punto, però. Sì, il nuovo fronte sta fuori dalle mafie. Come si fa a dissentire?
“Sta in quell’area vicina e prossima costituita dalle omissioni, dalle corruttele, dagli affarismi che consentono alle mafie di contrattare, di fare patti, intrallazzi, di reinvestire i capitali, di aggiudicarsi appalti e commesse. Senza quella zona, quell’area vicina e prossima, senza il consenso dei protagonisti, la mafia non avrebbe linfa, spazio, non avrebbe radici”.
Il problema, però, entrando di più nel vivo della nostra realtà, andrebbe analizzato fino in fondo. Chi, nel nostro Comune, graviterebbe in quell’area o nelle immediate adiacenze? Per Granata non vi sono dubbi: “i fatti dicono che alcuni soggetti sono stati cacciati, nonostante eletti in maggioranza. Li abbiamo dovuti allontanare perché erano grigi. Di un grigio antico, scuro, stantio, come le loro idee e i loro obbiettivi. Quelle belle transazioni costosissime solo per il Comune, quelle milionarie campagne pubblicitarie, quei ditini sempre alzati, quelle polemiche da manuale cencelli, quelle facce scure come i capelli tinti, non potevamo sopportarle più. Che schifo! Oggi si ergono a censori, da esperti di timbri e francobolli, colle, battiscope e latte di vacca: sono diventati novelli urbanisti, unendosi a una sparuta minoranza che, quand’era maggioranza, non ha affrontato un solo problema, attenta solo ad operazioni di facciata. Una minoranza che non vuole il PUC, che insegue inutili cavilli per bloccarlo, cavilli che la stessa Regione sta eliminando. Ma, quando nel 2008 fece “il pacco” (buono solo per la campagna elettorale) le sottigliezze regolamentari se le scordarono? Allora contava il risultato!”
Il sindaco non fa nomi, ma pure le pietre hanno capito che il riferimento va ai tre eletti nell’ambito della maggioranza e che, da un po’ di tempo, firmano manifesti, insieme ai tre rimasti della minoranza.
L’errore, a mio avviso, sta nella solita visione manichea: da una parte i “cattivi”, con me i buoni. Far passare per “affaristi” solo due ex suoi grandi amici, più un suo ex alleato, mi pare alquanto pesante e riduttivo. Ma quanti personaggi, che gravitano nell’orbita della maggioranza (mi riferisco anche a qualcuno che ha effettuato il salto della quaglia, passando dall’opposizione alla maggioranza), per i quali, in passato, Granata non ha lesinato critiche nei loro confronti, definendoli personaggi diabolici, attraverso i loro comportamenti (tra cui anche chiedere un favore o prostrarsi a un potente) avrebbero diritto a un posto fisso in quel nuovo fronte che sta fuori dalle mafie? Perché il sindaco, di questi personaggi non ne fa menzione? Se lo avesse fatto sarebbe caduto in contraddizione? Può darsi, ma, così, la sua analisi sarebbe stata perfetta.
Mimmo Rosiello

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