Mauriello: “continuo a ritenermi un consigliere di maggioranza”


Antonio Mauriello, 48 anni, sposato, due figlie, ingegnere presso il centro di ricerca CEINGE sulle biotecnologie avanzate, continua a far parlare di sé, per la sua posizione politica ibrida. Finora, dicono i suoi denigratori, le uniche sue azioni politico-amministrative che si conoscono sono le dimissioni sia da vice sindaco e assessore, ruoli che ha ricoperto per poco più di due anni, sia da componente di Calvizzano Futura, il gruppo politico che aveva contribuito a fondare, insieme ad altri 5 consiglieri comunali. Lo abbiamo incontrato, per porgli alcune domande sia sulla sua posizione di consigliere comunale sia sul suo futuro politico.

Consigliere Mauriello, come mai questa sua decisione di lasciare Calvizzano Futura?

“Non c’erano – dice – più le condizioni politiche per andare avanti. Lo scopo del gruppo era quello di rafforzare il sindaco e non di destabilizzarlo, come intende fare qualcuno che continua ad andare a braccetto con Salatiello”.

Come mai fra lei e l’ex sindaco non corre buon sangue politico?

“Premesso che tra me e Salatiello ci sono rapporti familiari e un rapporto affettivo che, almeno da parte mia, non è mai mancato, purtroppo abbiamo due modi completamente opposti di intendere la politica”.

Si vocifera, comunque, di un suo ritorno in maggioranza: quanto c’è di vero?

“Non ho mai smesso di ritenermi un consigliere di maggioranza, anche se, negli ultimi tempi, ho assunto una posizione un po’ critica verso il sindaco: questo è il motivo che, poi, mi ha indotto a dimettermi da vicesindaco. Tutto ciò, però, non significa che, nei prossimi due anni di consiliatura che restano, non possano essere recuperati i rapporti sia politici che amministrativi”.

Ma, secondo lei, il sindaco Granata come ha operato finora?

“Non secondo il mio modo di vedere le cose”.

Faccia un esempio concreto…

“Un sindaco di sinistra avrebbe dovuto orientare la sua azione amministrativa di più verso cose di sinistra, ma tutto ciò non è stato fatto: vedi le residenze sociali, l’applicazione di un minor carico fiscale per i contribuenti, l’individuazione degli evasori, una maggiore trasparenza su tutti i contratti che vengono stipulati, la creazione di opportunità di lavoro, senza gravare sulle casse comunali, come ad esempio l’affidamento della gestione delle strutture sportive a cooperative di giovani, eccetera. In questo piano urbanistico, poi, che, a mio avviso andava concordato con la città, attraverso l’indizione di conferenze pubbliche, non c’è traccia di aree Pip, destinate agli insediamenti industriali”.

Quante probabilità ci sono che lei possa ritornare a esercitare di nuovo il ruolo di assessore?

“Allo stato attuale, zero, anche se in politica le condizioni possono cambiare da un momento all’altro. Nel caso specifico non dipende da me, ma principalmente dal sindaco che è il capo dell’amministrazione”.

E per quanto concerne una sua probabile candidatura a sindaco alle prossime amministrative?

“Al momento, zero, anche se le ambizioni sono nel Dna degli uomini: le hanno tutti, perché non dovrei averle pure io?”.

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