Antonio Visconti, autore del suo primo libro, “Ignazio se la faceva a Marano”, è del 1954: è sposato con un’austriaca, ha tre figli e due nipoti e vive a Tarvisio (provincia di Udine) dal 1973, da quando, ad appena 19 anni, ha lasciato Calvizzano. Visconti ha una sorella e altri due fratelli, tra cui Raffaele, ex segretario della sezione calvizzanese del partito comunista italiano. Ha sempre fatto il commerciante: ha uno stand al mercato di Tarvisio, dove vende profumi. E’ un’autodidatta, in quanto ha conseguito solo la licenza media, ma, nonostante tutto, ha un’esposizione scorrevole: si esprime in modo chiaro ed efficace, usando un lessico ricco e appropriato.
“Non scrivevo – dice – da circa quarant’anni: ho ripreso a farlo, quando ho elaborato il libro. Ho letto, però, tantissimo e continuo a farlo: conosco a memoria quasi tutti i libri di Peppe Lanzetta”.
Come ha trovato la sua Calvizzano a distanza di tanti anni?
“Sono partito che aveva poco più di 5mila abitanti – continua – adesso sono più che raddoppiati, ma il paese è cambiato poco”.
Si sente più napoletano o friulano?
“La mia napoletanità la porto sempre appresso, ma soprattutto nel cuore: sono partito che ero tifoso della Juve, ma, dopo due settimane di permanenza a Tarvisio, sono diventato un supporter sfegatato del Napoli”.
Vorrebbe ritornare definitivamente a vivere nella sua Calvizzano?
“Ci penso continuamente, ma è mia moglie che non vuole”.
Intanto, Visconti ha in mente già un secondo libro che, spera di pubblicare al più presto.