Da uno schieramento all’altro come se nulla fosse: i cambi di casacca dei consiglieri di opposizione

Manca solo l’atto ufficiale che sancisca il passaggio definitivo in maggioranza di Gianluca Ferrillo, Salvatore De Rosa (entrambi del Pdl), Antonio Gala (Futuro e libertà), Roberto Vellecco (non si è mai capito a quale partito appartiene), anche se già da un po’ di tempo, si comportano, politicamente, come se fossero seduti in quei banchi. Insomma, il ribaltone si è consumato. Il mandato popolare, che ha i visto i 4 transfughi relegati all’opposizione, è stato tradito. Ora Granata, grazie al loro apporto, può dormire sonni tranquilli per tutta la consiliatura, a meno che Salatiello e il suo gruppo (Cristofaro Agliata e Antonio Martiello) non gli riservino qualche colpo mancino e decidano di staccare definitivamente la spina. Con il passaggio dei cinque di Calvizzano futura (Mauriello, Cavallo, Scimia, D’Ambra, Sequino) nelle fila della minoranza, più i tre (Migliaccio, ex sindaco Pirozzi, Di Marino) rimasti sempre fedeli al ruolo di oppositori, Granata può contare su una maggioranza solida composta da ben 13 consiglieri, contro gli 8 dell’opposizione. Mentre per Vellecco non è escluso che potrebbe concludere il suo mandato nelle vesti di assessore, Gianluca Ferrillo si è già buttato a capofitto nella sua nuova avventura politica locale: partecipa a riunioni amministrative, accompagna il sindaco nei luoghi dove è possibile reperire qualche finanziamento sovracomunale, in particolar modo in Regione, dove governa il suo amico Caldoro, conosciuto fin dai tempi del Nuovo Psi.

Il sindaco, già da tempo, vorrebbe premiare l’impegno profuso da Ferrillo, promuovendolo assessore, ma, il pupillo dell’attuale governatore della Regione, al momento, frena un pò, anche se avrebbe fatto capire che, in un prossimo futuro, non disdegnerebbe di accettare un simile ruolo.

Non sarebbe una novità, poiché Ferrillo, purtroppo, non è nuovo a questi cambiamenti. Nel 2006, infatti, abbandonò Granata (allora all’opposizione), nonostante fosse stato eletto nella sua lista, per andare a infoltire le fila della maggioranza Pirozzi e diventarne addirittura assessore. Granata, all’epoca, bollò questo gesto come un autentico tradimento ma, oggi, comunque, non ha disdegnato ad accoglierlo tra le sue “braccia”. Granata considera Ferrillo e gli altri tre dei veri e propri “eroi politici”, mandati dalla Provvidenza, perché gli avrebbero evitato il ricatto di Sequino, D’Ambra e Cavallo di Calvizzano futura. Non la pensa così l’ex sindaco Giacomo Pirozzi, che vede la chiave di lettura in altro modo: “A mio avviso – dice – il collante che avrebbe unito questi singolari personaggi e spingerli al tradimento del mandato popolare potrebbe essere stato il varo della proposta di Piano urbanistico”. “In ogni caso – aggiunge Franco Cavallo, in passato uno dei più ascoltati consiglieri del sindaco e oggi suo acerrimo nemico – i delegati del popolo rispondono alla loro coscienza e responsabilità politica e saranno giudicati dai loro elettori, quando la città sarà nuovamente chiamata a votare”.

Sarà veramente così? Staremo a vedere, anche se un “vecchio” della politica locale, ma innovativo nelle idee e che, negli anni passati, ha esercitato anche ruoli amministrativi, è arciconvinto che, fino a quando a Calvizzano prevarrà di gran lunga il voto nepotistico e clientelare su quello di opinione, questi personaggi saranno sempre premiati dall’elettorato. Non a caso, a ogni elezione, continuano, con i loro pacchetti fissi di voti, a determinare l’elezione di questo o di quel sindaco.



Ecco come la pensava Gianluca Ferrillo...

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