Calvizzano futura perde pezzi e Granata si rafforza



Calvizzano futura, il movimento politico composto da fuoriusciti dalla maggioranza, perde due pezzi: l’ex vicesindaco Antonio Mauriello e l’ex assessore all’Ambiente, Giuseppe Scimia, hanno protocollato due lettere al Comune, ognuno per conto proprio, dichiarandosi indipendenti dal gruppo che hanno contribuito a fondare. Dopo il ripensamento di Francesco Agliata, dunque, che, prima dell’estate, ha lasciato pure lui Calvizzano futura per rientrare nei ranghi della maggioranza ed essere premiato dal sindaco che gli ha conferito il ruolo di assessore, altri due ex amministratori fanno marcia indietro. Resteranno comunque all’opposizione o andranno pure loro a infoltire le fila della maggioranza? Per ora, pare abbiano deciso di restare nel limbo amministrativo, ma sono in molti a giurare che, prima o poi, ritorneranno alla corte di Granata. In Calvizzano futura, dai sei originari, restano in tre: Cavallo, D’Ambra e Sequino.

Ora Granata, grazie all’apporto dei “traditori del mandato elettorale” Gianluca Ferrillo, Salvatore De Rosa, Roberto Vellecco, Antonio Gala, passati dall’opposizione alla maggioranza, può dormire sonni tranquilli per tutta la consiliatura, anche perché, quasi sicuramente, a dargli man forte si aggiungeranno i due fuoriusciti di Calvizzano futura. La minoranza, dunque, allo stato attuale, è composta dai tre di Calvizzano futura, più i tre (Migliaccio, ex sindaco Pirozzi, Di Marino) rimasti sempre fedeli al ruolo di oppositori. Granata, dunque, si rafforzerebbe, perché potrebbe contare su una maggioranza solida, composta da ben 15 consiglieri, contro i 6 dell’opposizione.

Nemmeno più Salatiello, a questo punto, potrà scalfire gli equilibri della maggioranza e mandare Granata a casa, come stava già accadendo nel corso di questa consiliatura, nel caso decidesse di staccare la spina. Non è più l’ago della bilancia per due motivi: il primo, perché con la fuoriuscita di Mauriello e Scimia da Calvizzano futura, qualora i due decidessero di ritornare in maggioranza, il gruppo Udc, di cui Salatiello è leader e del quale fanno parte anche Cristofaro Agliata e Antonio Martiello, non avrebbe più i numeri per mettere in difficoltà Granata; il secondo, perché, se pure Mauriello e Scimia decidessero di restare all’opposizione, non è detto che Martiello dell’Udc, si allineerebbe alle decisioni del suo gruppo, nel caso si optasse per mandare a casa Granata. L’ex sindaco Salatiello, infatti, può contare solo sulla fedeltà di Cristofaro Agliata, ma non certamente su quella di Martiello, dato da molti più vicino alle posizioni di Granata.

La conferma arriva da un esponente della maggioranza che preferisce l’anonimato, per evitare di essere oggetto di polemiche: “Martiello è con noi – dice – e non farebbe mai un torto a Granata”.

Il sindaco, in ogni caso, teme Salatiello e farà di tutto per non rompere i rapporti politici con lui, anche se, in questa fase, c’è un po’ di maretta tra i due, per visioni contrastanti sia sulla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili sia sulle mansioni superiori da conferire ad alcuni dipendenti.

“Salatiello – afferma un altro politico che lo conosce bene – anche se non dovesse avere i numeri per sfiduciare Granata, ha tanti altri modi per metterlo in difficoltà, perché, oltre a essere un buon politico, conosce pregi e difetti di tutti coloro che siedono nei banchi del consiglio comunale, per cui potrebbe sfoderare i suoi artigli per mettere in risalto le loro debolezze”.

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