Stangata alle casse comunali per onorare un debito fuori bilancio


Un maxidebito fuori bilancio di circa 350mila euro dovrà essere approvato nel prossimo Consiglio comunale di metà ottobre. Per sostenerne la spesa, poi, l’amministrazione non contrarrà un mutuo, come ha precisato il sindaco, ma attingerà la cifra dalle già asfittiche casse comunali.

Come mai è trascorso circa un anno da quando il Tar ha imposto al Comune di onorare questo debito?

“Nel frattempo – aggiunge Granata – abbiamo chiesto alla Regione se potevamo prelevare questi soldi dal ribasso di gara per i lavori di rifacimento di una parte di rete idrica cittadina e la realizzazione di un fungo piezometrico, finanziati con fondi europei del Parco progetti, ma ci hanno risposto di no”.

Da dove nasce questo debito? Alcuni anni fa, l’amministrazione comunale, per fronteggiare la carenza idrica, decise di realizzare un serbatoio piezometrico, da ubicare in una traversa del versante calvizzanese di via Adda, su un appezzamento di terreno di proprietà della famiglia Sollazzo. All’ufficio tecnico diedero inizio alle pratiche di esproprio, che furono, però, impugnate dai proprietari del terreno. La giustizia ha fatto il suo corso definitivo: la sentenza è passata in giudicato ed è stata favorevole per i Sollazzo, a cui il Comune deve pagare i danni con soldi che dovrà sottrarre, appunto, a qualche capitolo del bilancio comunale. Tutto questo si poteva evitare? C’è stata qualche negligenza amministrativa? E da parte di chi?

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