Venti di crisi per Granata

I venti di crisi che da mesi soffiano sull’amministrazione comunale rischiano di trasformarsi in tempesta. La maggioranza potrebbe, infatti, perdere ben 6 consiglieri in un colpo solo pronti a bocciare il bilancio di previsione se non dovessero essere accolte le loro richieste. Così si andrebbe allo scioglimento del Consiglio comunale e al voto anticipato. I sei consiglieri di maggioranza (Cavallo, Sequino, D’Ambra, Scimia, Mauriello, Francesco Agliata), che hanno dato vita al gruppo “Calvizzano Futura”, hanno presentato al sindaco un documento programmatico e pretendono che venga firmato da tutti gli altri componenti della maggioranza, altrimenti, senza alcun tentennamento, si vedrebbero costretti a passare nei banchi dell’opposizione. Tenendo, poi, presente che le poltrone da dividere sono 8 (7 assessori più il presidente del consiglio comunale) chiedono 4 assessori, rappresentando, numericamente, circa la metà dei 13 consiglieri di maggioranza. “La nostra unione – scrivono nel documento – è finalizzata a un cambio di passo nell’azione amministrativa, nonché all’attuazione degli obiettivi strategici, che il gruppo ritiene indispensabili, per raggiungere, in tempi brevi, il bene e la crescita del nostro paese”. Tra i più urgenti obiettivi che il Gruppo si propone di raggiungere ci sono l’emergenza occupazionale che è possibile arginare, attraverso la costituzione di una Multiservizi o altro tipo di aggregazione, formata da giovani e che abbia il compito di gestire impianti sportivi comunali, parcheggi a pagamento, giardini e verde pubblico, patrimonio comunale,; approvazione in tempi rapidissimi del piano urbanistico; riduzione tasse e tributi; rivisitazione della macchina comunale che approdi a una maggiore efficacia ed efficienza; riduzione degli sprechi. Insomma, un anno di tempo – dicono – per provare a fare qualcosa. Se non ci riusciamo ce ne andiamo tutti a casa.

Ma cosa ne pensano il sindaco e gli altri consiglieri di maggioranza?

“Il programma – si limita a dire il sindaco – è quello che abbiamo sottoscritto due anni fa e rimane la nostra bussola. Per quanto concerne le deleghe da distribuire non saranno più sette, ma sei, pertanto a loro spettano 3 assessori”. “Se dipendesse da me – afferma l’assessore alla Cultura, Pasquale Napolano, fedelissimo del sindaco – a queste condizioni di ricatto non cederei, al costo di andarcene tutti a casa”. “Questo è un gruppo che si è costituito solo per mero opportunismo – dice, senza peli sulla lingua, l’assessore ai Servizi sociali, Cristofaro Agliata – Vorrei sapere dal signor Mauriello, cosa ha prodotto, sia da vicesindaco che da assessore alla Pubblica Istruzione, in questi due anni? Niente: i fatti parlano da soli”. “Un vicesindaco – aggiunge Napolano - che ha in mente di formare un altro gruppo, se fosse stato coerente, si sarebbe dovuto prima dimettere dal suo incarico, così come avrebbe dovuto fare il coordinatore del partito democratico, Francesco Agliata”.

Visualizzazioni della settimana