Ferrillo: “Sarà una crisi breve”


Non è un santo, politicamente parlando, ma neanche un diavolo, come molti vorrebbero far credere. Parliamo di Antonio Ferrillo, assessore alle Finanze della dimissionaria giunta Granata. Ferrillo ha una grande esperienza sia politica che amministrativa, avendo ricoperto per diversi anni anche il ruolo di assessore. Nel lontano ’88 è stato eletto la prima volta consigliere comunale pertanto, dopo Franco Cavallo (eletto per la prima volta nel 1980) e Luciano Borrelli (eletto per la prima volta nell’82), è il più anziano dell’assise cittadina. Gli abbiamo chiesto cosa pensa della crisi politica che ha portato alle dimissioni del sindaco Granata e se si poteva evitare.

“Secondo me – dice – non si poteva più evitare: si erano aperte diverse crepe nella maggioranza, dove gruppi e gruppetti volevano farla da padrone. La colpa, però, va spalmata su tutti e 13 i consiglieri della maggioranza, poiché ognuno vedeva e diceva le cose a modo suo, senza tener conto del progetto comune che ci ha visto trionfare alle ultime amministrative. L’epilogo si è avuto nella serata di mercoledì 5 maggio, durante la quale si sarebbe dovuto svolgere un consiglio comunale con diversi punti importanti all’ordine del giorno. Quando una maggioranza non si ricompatta su temi fondamentali come l’approvazione del Bilancio di previsione, del consuntivo, e del progetto di una villa comunale, significa che è crisi”.

Intanto, il sindaco, nonostante la crisi fosse così evidente, non ha nemmeno minimamente pensato, sulle prime, alle sue dimissioni.

“Infatti, ha sbagliato a non dimettersi subito. Doveva farlo per non infangare la sua dignità di persona perbene. Devo dire, però, che ha fatto l’impossibile per mediare fino all’ultimo con i 6 di Calvizzano Futura, senza riuscirvi”.

Eppure le intenzioni del gruppo Calvizzano Futura, composto appunto da sei consiglieri di maggioranza, non sono mai state quelle di voler mandare a casa Granata, ma di rafforzarlo. Loro, infatti, come è scritto nel documento programmatico che hanno presentato al sindaco, chiedono, in primis, un cambio di passo nell’azione amministrativa, finalizzata all’attuazione di alcuni obiettivi strategici, indispensabili per raggiungere, in tempi brevi, la crescita del paese. In secondo luogo una ridistribuzione delle deleghe”.

“Il loro primo obiettivo, invece, è sempre stato l’organigramma, perciò non si è raggiunto l’accordo”.

Da cosa lo deduce?

“Altrimenti avrebbero accettato i tre assessori propostogli dal sindaco più uno a rotazione. Se si tira troppo la corda, alla fine si spezza”.

Quanto durerà questa crisi?

“Penso che, nel giro di una settimana, si appianerà tutto”.

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