Strade colabrodo, colpa delle gare al ribasso


Le buche sono diventate un’autentica ossessione per gli automobilisti che percorrono le poche strade calvizzanesi: vere e proprie voragini che si aprono in continuazione in particolar modo in zona San Pietro. Via Marzabotto è sicuramente la strada a più alto rischio. Sono aumentate, naturalmente, le richieste di risarcimento danni: tra il 2006 e il 2007 sono stati aperti circa 60 fascicoli giudiziari che riguardano vertenze per “insidie e trabocchetti” sulla rete stradale, poi si è passati a quasi una ottantina tra il 2008 e il 2009. C’è anche chi naturalmente specula e spera di racimolare qualche euro, ma non hanno vita facile, poiché il Comune si costituisce sempre in giudizio. Per le richieste di risarcimento danni provocati dal manto stradale, il Comune, in caso di condanna, dovrà pagare con i soldi prelevati dalle sue casse, in quanto non può rivalersi presso alcuna ditta, visto che non esiste un contratto di manutenzione. Ma come mai le strade si rompono così facilmente? «E’ evidente – afferma un imprenditore calvizzanese – che il manto stradale per la maggior parte dei casi è spesso scadente. Colpa dei bandi di gara che premiano chi chiede di meno. Le gare vengono quasi sempre vinte con un ribasso che si avvicina al 40%, vale a dire che la ditta percepisce poco più del 50 per cento dell’importo a base d’asta; a questo punto è quasi certo che verrà usato il peggiore materiale che si trova in commercio».

Cosa fare, dunque? A nostro avviso bisognerebbe bandire le gare d’appalto adottando un diverso sistema, quello misto, ad esempio, così come stanno facendo diverse amministrazioni del comprensorio. In pratica si assegnano più punti alla qualità del progetto che al ribasso, impedendo così alle ditte di praticare sconti eccessivi per aggiudicarsi l’appalto e di non essere poi in grado di garantire qualità nei materiali e nel lavoro.

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