Pirozzi evita ulteriori rogne a Granata


La tanta attesa questione commissione trasparenza piano urbanistico non è stata proprio affrontata, poiché è saltato il consiglio comunale, per mancanza di numero legale. Alla seduta di mercoledì 24 marzo, infatti, si sono presentati solo nove consiglieri comunali (5 della maggioranza e 4 dell’opposizione): bastava, dunque, la presenza di un altro consigliere, per far ritenere valida la seduta. Quelli dell’opposizione hanno confidato fino all’ultimo sulla venuta del loro collega Pirozzi, poiché si sarebbe svolta l’assise cittadina e, quasi sicuramente, sarebbe passato il punto all’ordine del giorno che prevedeva l’approvazione della commissione trasparenza Puc. Insomma, a detta di molti, la minoranza ha perso un’occasione per dare uno smacco politico a Granata e ai suoi fedelissimi, i quali avrebbero disertato la seduta per non darla vinta ai loro oppositori interni. L’ex sindaco Pirozzi ha dichiarato di aver avuto un contrattempo. C’è da credergli? La sua assenza ha, in ogni caso, evitato ulteriori rogne politiche a Granata.

“Se mi chiedessero – ha dichiarato Pirozzi – di firmare una mozione di sfiducia contro il sindaco, non mi tirerei indietro, anche se, per me, Granata deve durare tutti i cinque anni di consiliatura: solo così potrà farsi male da solo”.

Ritornando alla seduta consiliare, erano presenti Giuseppe Salatiello e Cristofaro Agliata dell’Udc (mancava il terzo componente Antonio Martiello), i tre del Gruppo per Calvizzano (Franco Cavallo, Antonio Sequino, Michele D’Ambra) e quattro su sette dell’opposizione (Ivano Migliaccio, Antonio Gala, Ugo Di Marino, Gianluca Ferrillo); oltre a Pirozzi, mancavano De Rosa, che si trova in Germania per lavoro, e Vellecco che, ormai, guarderebbe da tempo alla maggioranza.

Ora di questa ormai fatidica commissione se ne riparlerà tra una quindicina di giorni, poiché il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Salatiello, ha provveduto, nella stessa serata del 24 marzo, a convocare una nuova seduta, con gli stessi punti all’ordine del giorno.

Cosa succederà in questo lasso di tempo? La maggioranza troverà una nuova quadratura del cerchio o uscirà ancora più lacerata?

“Viviamo un momento politico di forti tensioni – si è limitato a dire Salatiello – perciò c’è bisogno di fermarsi un attimo e ragionare”.

“Abbiamo avuto la prova – ha detto il portavoce del Gruppo per Calvizzano, Francesco Cavallo – che la maggioranza si è sfaldata: non avevamo, quindi, tutti i torti nel chiedere l’azzeramento della giunta, per ripartire sulla base di un nuovo ragionamento politico. Voglio ribadire – aggiunge Cavallo – che noi tre non siamo uomini da telecomandare, così come lo sono altri esponenti della maggioranza”.

Fin qui la cronaca. Il dato certo che emerge, purtroppo, dopo la serata di mercoledì 24 marzo, è che la politica, da queste parti, è qualcosa che stenta a decollare: si possono contare, infatti, sulle dita della mano quelli che la sanno praticare, altrimenti non si spiegherebbero certi atteggiamenti. Come mai il capogruppo Udc Antonio Martiello non si è presentato alla seduta, lasciando soli i due colleghi di partito? Perché l’ex sindaco Pirozzi non ha partecipato al consiglio comunale, facendo perdere un’occasione ghiotta all’opposizione? Come mai il vicesindaco Antonio Mauriello e il capogruppo della lista Granata, Francesco Agliata, nella serata del 24 marzo, erano comunque presenti nelle stanze del comune, anche se, poi, hanno deciso di non presenziare al consiglio comunale?

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