Reparto modello all’ospedale di Giugliano ma mancano i posti letto per i ricoveri



Dall’esterno il reparto, ubicato al piano terra di una palazzina fatiscente di via Giovan Battista Basile, accanto all’ospedale di Giugliano, si presenta molto male. Ma l’unità di gastroenterologia diretta dal dottor Francesco Guardascione, funziona benissimo. I medici, a giudizio delle migliaia di pazienti che si sono serviti di questo reparto, sono bravi e molto professionali. La gastroscopia, che rimane un’indagine invasiva, è diventata un’operazione di routine, dove il paziente sente solo un leggero fastidio quando viene sottoposto contemporaneamente anche a biopsia.
“Ho fatto due gastroscopie – afferma il signor Giovanni, calvizzanese di 52 anni – all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove mi sono trovato bene, anche se la fase di discesa del tubo nello stomaco è stata un po’ traumatica. L’altro giorno l’ho ripetuta a Giugliano ma non me ne sono proprio accorto: alla fine mi sono complimentato con l’operatore ”. ”E' importante mantenere la calma – afferma un infermiere del reparto gastroenterologia – il segreto è quello di concentrarsi sulla respirazione: se si segue questa semplice regola, sarà tutto estremamente più facile”.
Ma la gastroscopia è solo una delle tante attività che vengono svolte in day hospital e ambulatorialmente a Giugliano. Si effettuano anche altre indagini e interventi tra cui: epatobiopsia, polipectomia, legatura elastica delle varici, visite epatologiche e gastroenterologiche, colonscopia, manometria esofagea, esofagogastroduodenoscopia, endoscopia delle vie biliari, asportazioni polipi, ecografie internistiche.
Nonostante il servizio funzioni bene, non mancano gli intoppi: il reparto non è dotato di posti letto, per cui se dovesse verificarsi qualche incidente di percorso durante il trattamento ambulatoriale, il paziente viene ricoverato nel reparto di Medicina o in un altro dove dispongono di posti letto.
“La nostra Asl – afferma un medico che preferisce l’anonimato – aveva da spendere due milioni di euro e li ha tutti investiti per realizzare un reparto di rianimazione all’avanguardia con solo nove posti letto”. E’ un vero peccato, poiché dell’unità di gastoenterologia si servono diverse migliaia di pazienti dell’area giuglianese, tutti contenti delle prestazioni ottenute. Perfino i tempi di attesa sono contenuti: per una ecografia all’addome, bisogna aspettare mediamente 14 giorni. E’ stata anche fatta richiesta all’Asl per l’apertura di un ambulatorio di medicina omeopatica per la cura di patologie gastro-intestinali. “Appena ci autorizzeranno – afferma il dottor Morlando, gastroenterologo ed esperto di omeopatia – partiremo”. La medicina omeopatica aiuta molto a curare sia le dispepsie che le disfunzioni epatiche. “Laddove – dice Morlando – non ci sono risposte positive alle cure tradizionali, ad esempio all’interferone e alla ribavirina, in caso di epatiti C e B, tratto il paziente con prodotti naturali: nel 73% dei casi i valori delle transaminasi ritornano nella normalità”.

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