Raffaele Chianese, figlio illustre della nostra terra



E’ forse l’unico pilota rimasto in vita del primo gruppo che diede vita al famoso e glorioso 4° Stormo Caccia di Gorizia, tutt’oggi considerato il Reparto ove confluirono i migliori piloti dell’aviazione italiana. Raffaele Chianese, classe 1910, il 14 marzo compirà 100 anni: è nato a Calvizzano, dove ha vissuto fino all’età di 18 anni e dove abita (in via dei Mille) ancora la 95enne Immacolata Chianese, l’ultima sua sorella rimasta in vita. Grazie al nipote di Raffaele, Vincenzo Salatiello, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questo illustre figlio della nostra terra che, nonostante la sua lunga storia, non è mai stato invitato nel suo paese natio per essere insignito di qualche onorificenza. Sarebbe bello, in occasione dello spegnimento delle sue cento candeline, che l’assessore alla Cultura lo invitasse nella nostra città e, nel caso nonno Raffaele fosse impossibilitato a venire, offrisse ospitalità al figlio Fulvio, anche lui comandante pilota in pensione e presidente dell’associazione culturale 4° Stormo di caccia. Sarebbe l’occasione buona per parlare anche del libro “Aquile e Pomodori”, nel quale viene raccontata la storia di quattro piloti (tra cui Raffaele Chianese) ovvero di quattro uomini con il senso del dovere, come vorremmo ce ne fossero di più in Italia.
Ecco alcuni stralci tratti da “Aquile e Pomodori.

La mia infanzia
Sono nato a Calvizzano, provincia di Napoli, il 14 marzo 1910 in una modesta casa di campagna ove ho trascorso la mia giovinezza insieme a genitori e numerosi fratelli. Il più anziano di questi ritornerà a casa nel 1918 dopo aver combattuto sul San Michele, a 4 km dall'Aeroporto di Gorizia, intossicato il 29 giugno 1916 dall'attacco con i gas da Cima 4 che lo lascerà provato per tutta la vita. Della Grande Guerra ricordo ancora con chiarezza un episodio poco noto: un dirigibile austriaco che sorvola senza trovare ostacoli la città di Napoli lanciando alcune bombe sulla città che fanno lievi danni ma provocano panico ed hanno effetto demoralizzante sui cittadini.

L'arruolamento
Terminate le scuole medie inizio ad aiutare mio padre in campagna e all'età di 18 anni, contro la volontà dei miei genitori e falsificandone la firma, presento domanda per la selezione al Corso Sottufficiali Piloti. Quando mi presento alla visita medica presso l'Istituto di Medicina Legale di Napoli ho un forte raffreddore. L'ufficiale medico otorinolaringoiatra mi chiede di ripetere le parole che pronuncia alle mie spalle e così faccio, almeno sono convinto di farlo, poi il medico emette un fischio che non sono in grado di ripetere poiché non so fischiare. Forse per il raffreddore che limitava le mie capacità uditive o forse per il "fischio", non sono ritenuto idoneo. Dopo circa sei mesi, nel novembre 1929, ostinato nella mia determinazione, ripresento la domanda senza menzionare il precedente esito negativo, altrimenti non mi avrebbero riammesso alla selezione. Incontro lo stesso medico che mi riconosce e che mi chiede: "… ma tu non eri sordo?" e questa volta supero la selezione.

Chianese viene assegnato al 1° Stormo di Campoformido nel 1930 e nel settembre 1931 al 4° Stormo di Gorizia (91^ Squadriglia). Fa parte delle Pattuglie Acrobatiche del 1936 e ' 38 e partecipa a diverse manifestazioni Aeree degli anni 30. Volontario nella Aviazione Legionaria della Guerra Civile Spagnola, cade prigioniero ed è salvato in extremis dalla fucilazione. Partecipa alla Campagna d'Africa ma dopo alcuni mesi si ammala ed è costretto a rientrare a Gorizia dove addestra le nuove leve di piloti. Dal 1950 al 1956 è istruttore a Brindisi e Lecce su AT6, G59 ed F51 Mustang.

Il ritorno alle "origini"
Ho trascorso una vita tra aerei e piloti e come ogni libro, quando si arriva all'ultima pagina, va chiuso. I ricordi della mia infanzia, trascorsa in campagna, riaffiorano e prevalgono su ogni altro interesse. Torno cosi' "alla terra", alla mia campagna che avevo lasciato da giovane per intraprendere il "mestiere" del pilota da caccia e mi dedico con passione alla cura delle piante del mio orto, in particolare i pomodori che ricordano le mie origini partenopee. Nel 2001 viene celebrato il 70° anniversario dell'arrivo del primo gruppo di 64 piloti sull'aeroporto di Gorizia per dar vita al 4° Stormo. Gli unici superstiti del gruppo siamo Ruffilli, Bergamini ed io. L'evento si svolge nell'edificio che negli anni '30 era il luogo di incontro dei piloti, l'ex ristorante "La Lanterna d'Oro", nel castello di Gorizia. Alla cerimonia partecipa il Capo di Stato Maggiore gen. Sandro Ferracuti ed una rappresentanza del 4° Stormo, oggi di stanza a Grosseto. Fra i vecchi compagni trovo Biffani e Del Moro e l'evento è anche occasione per un incontro insolito; il figlio di Giuseppe Krizaj (il pilota del mio corso che in Spagna combattè sul fronte opposto), il prof. Miomir Krizaj, insegnante a Lubiana, ha voluto incontrarmi per conoscermi e sentire dalla mia viva voce una testimonianza dei combattimenti aerei con suo padre, l'abbattimento e la visita in ospedale durante la prigionia. Da pochi giorni ho compiuto il mio 95° compleanno e mentre detto questi ricordi, il mio pensiero va ai tanti piloti ed amici che ho conosciuto e che oggi non ci sono più. Con tristezza guardo dalla finestra il mio orticello che da un paio di anni non sono piu’ in grado di curare ed osservo i pomodori che ora è mio figlio a coltivare: ... non sono piu' i pomodori di una volta!

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