In via Marzabotto ormai le voragini sono di casa l’altra sera per un’ennesima volta si è sfiorata la tragedia

In via Marzabotto e in via San Pietro le voragini spuntano come funghi: basta una leggera pioggia e si aprono grosse buche che incutono paura a pedoni e automobilisti. Intanto, la gente non ne può più: si aspetta interventi radicali che eliminerebbero il pericolo una volta per sempre, invece, ogni volta che si apre una voragine, viene riempita solo con un po’ di ghiaia e del pietrisco che vanno via nel giro di qualche giorno. Venerdì pomeriggio, verso le ore 15.00, si è aperta l’ennesima super voragine: fortunatamente in quel momento non transitava nessun mezzo, perché le conseguenze potevano essere molto gravi. Si è rotta anche la tubatura principale dell’acqua, per cui gli abitanti della zona sono rimasti per diverse ore senza il prezioso e fondamentale liquido. I vigili urbani appena hanno ricevuto la chiamata, si sono subito recati sul posto insieme a un tecnico del Comune che ha provveduto a chiamare una ditta di fiducia del Comune, per far eseguire immediatamente i lavori, che sono terminati in tarda serata. La nota dolente è che non si è visto nessun amministratore. Insomma, anche questa volta il dramma annunciato continuamente dai residenti, per fortuna, è stato soltanto sfiorato.
La causa del cedimento della strada, dicono all’ufficio tecnico, è dovuta ai lavori fognari mal eseguiti. In primavera, comunque, se tutto dovesse filare liscio come l’olio, dicono sempre al Comune, dovrebbero iniziare i lavori, sia per rifare il sistema fognario che la strada.
“A parte che di questi lavori – dice la gente del posto – se ne parla da tempo e non sono mai iniziati, nel frattempo bisogna metterci in condizione di poter transitare senza patemi d’animo, senza la preoccupazione che da un momento all’altro possa cedere la strada e andare a finire dentro qualche grossa buca. Non ci stanchiamo mai di dire che bisogna, dunque, monitorare quella via (se così si può chiamare) continuamente, onde poter intervenire tempestivamente ai primi segnali di cedimento.



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