Agliata e Napolano, le due facce della politica





Se l’impegno e il pragmatismo sono le migliori doti di Pasquale Napolano, assessore allo Sport e alla Cultura nella giunta Granata, l’assenza nella vita di partito (a detta degli stessi suoi colleghi politici), la mancanza sia di iniziative sia di progettualità sono le carenze di Francesco Agliata, capogruppo consiliare della lista civica Granata. I due, entrambi autorevoli rappresentanti del Partito Democratico rappresentano due facce opposte della politica. Agliata, appena 31 anni, brillante ricercatore alla facoltà di Economia della Federico II, una laurea con il massimo dei voti, ha voluto fare a tutti i costi, quasi come se glielo avesse prescritto il medico, il coordinatore cittadino del partito di Bersani, nonostante un conflitto con l’altra carica che ricopre, quella di capogruppo consiliare della lista civica Granata, che comprende una parte consistente di consiglieri comunali del Pd. Agliata (pare graviti nell’area Franceschini, ma anche questo è un mistero) è già da un anno coordinatore ma risulta che non abbia ancora organizzato un convegno, una manifestazione, che abbia convocato poche volte il direttivo e, allo stato attuale, non si conosce ancora il suo programma o qualche iniziativa che porti la sua firma, nonostante la città sia attanagliata da diversi problemi. Insomma, da quando è coordinatore, come dicono tanti iscritti, sembra che il partito esista solo sulla carta.
Veniamo a Pasquale Napolano. Ha solo la terza media, ha svolto il mestiere di barbiere per diversi anni, sta facendo l’assessore alla Cultura e sta svolgendo il suo ruolo con grandi risultati. Alle ultime amministrative è riuscito per il rotto della cuffia ad essere eletto consigliere comunale, classificandosi al tredicesimo posto, l’ultimo utile per sedere sugli scranni dell’aula consiliare. Nonostante tutto il sindaco non ha avuto alcun tentennamento nell’assegnargli la delega assessoriale, riconoscendogli doti politiche e organizzative. E bene ha fatto poiché Napolano, oltre a ricambiargli la fiducia (è diventato un fedelissimo del sindaco), sta anche raggiungendo gli obiettivi. E’, infatti, uno dei punti di forza del Partito Democratico (Bassoliniano doc): ha la passione politica nel dna, è modesto e nello stesso tempo combattivo: quando prende un impegno lo porta a termine, quando programma un incontro con qualche personaggio che conta della politica, non molla la “preda” fino a quando non raggiunge l’obiettivo che si è prefissato. Avendo, poi, tante conoscenze e amicizie politiche sia alla Provincia che alla Regione, ha fatto arrivare milioni di euro nelle casse del Comune. E’ stato attivista dell’ex Pci e più volte segretario cittadino dell’allora Pds, Con lui segretario le iniziative si facevano.

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