Tre personaggi in cerca d’autore



Cosa avrà spinto Salatiello a far fuori il suo collega di partito Antonio Sequino? Perché il sindaco, senza neanche interpellare l’interessato, dietro pressione dell’ex Primo cittadino, gli ha immediatamente revocato la delega di assessore all’Ambiente? Sono gli interrogativi più in voga in questi giorni nelle piazze e nelle case di Calvizzano. La versione ufficiale di Salatiello è che Sequino non era più in linea con gli indirizzi politici dell’Udc. Ma è una versione che, secondo molti, lascerebbe qualche dubbio. La verità la sanno solo loro tre e difficilmente verrà fuori in via ufficiale: dobbiamo, dunque, accontentarci solo delle indiscrezioni trapelate, il che significa che potrebbe esserci di mezzo qualcosa di più “grave”?. Per capire di più e aiutare a comprendere chi ci legge, bisogna rifarsi ai famosi personaggi in cerca d’autore di pirandelliana memoria? O forse vale la pena scomodare il cabarettista Vittorio Marsiglia, magnifico interprete e coautore della famosa sceneggiata “Isso, Essa e o’ Malamente”?
Mentre di Salatiello e di Granata i calvizzanesi sanno quasi tutto, visto che dominano la piazza politica da tanti anni, vale la pena descrivere le ultime mosse di Sequino, del quale la gente sa di meno, anche perché sono pochi anni che calca le scene politico-amministrative. Sequino da diverso tempo è presidente dell’Ascom Calvizzano e, in tale veste, si è sempre battuto per migliorare le condizioni dei commercianti locali: è riuscito, finora, a non far arrivare anche a Calvizzano, a differenza di altri comuni del comprensorio, il mercato settimanale. Ma come si è mosso ultimamente e quali sono state le sue azioni che hanno destato un po’ di scalpore in giro? Ha portato avanti la battaglia dei sottotetti, attraverso una modifica al regolamento edilizio: variazione che è stata approvata dal Consiglio comunale, ma non come voleva Sequino che, quindi, ne sarebbe uscito da sconfitto politicamente, essendo stato sconfessato dallo stesso suo partito che ha votato la linea del sindaco. Aveva, inoltre, detto in campagna elettorale che avrebbe devoluto il suo primo stipendio in beneficenza e l’ha fatto: il suo emolumento, però, è stato donato all’associazione Rinascita calvizzanese, presieduta dal figlio Biagio (come è stato scritto su alcuni manifesti). Per questo motivo sarebbe stato molto criticato. Poi, l’episodio spiacevole: Sequino, durante una riunione di maggioranza, stava facendo a botte con il suo collega di partito Antonio Martiello: non si sono azzuffati, solo per il tempestivo intervento di alcuni dei presenti. Dulcis in fundo, la nomina ad assessore all’Ambiente e uno dei primi suoi atti, non condiviso nel metodo da diversi politici, diversi amministratori e tantissimi cittadini: si è attivato per far guadagnare una manciata di euro, attraverso un lavoro part time, a uno dei fondatori di Rinascita calvizzanese, l’associazione di suo figlio. Insomma, una situazione che poteva gestire diversamente. Ma saranno state tutte queste cose a turbare il suo nume tutelare politico Giuseppe Salatiello, che si è attivato presso Granata, per fargli revocare la delega di assessore?
“Assolutamente no – dice convinto un politico esperto che ha amministrato il paese per diversi anni, ma che preferisce l’anonimato per evitare polemiche strumentali – Salatiello è troppo furbo: prima di agire pensa a tutte le sfaccettature e conseguenze possibili e immaginabili”.
Poi storce la bocca e pendola con la testa, come per dire Sequino l’avrebbe potuta fare più grossa? Ma non si spinge oltre.
“Sequino – aggiunge un altro politico che la vede diversamente – è stato fatto fuori, perché, probabilmente, avrebbe messo il bastone tra le ruote a qualcuno”.
Quale la verità? Ai posteri l’ardua sentenza.

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