Retrospettiva amministrative di settembre 2020. Da oppositore ad assessore, il caso Vincenzo Trinchillo fa ancora discutere a Calvizzano

Parte dell’intervento di Vincenzo Trinchillo in Villa Calvisia al comizio di chiusura della campagna elettorale amministrative 2020. Candidato nella lista “Vinciamo per Calvizzano con Santopaolo sindaco”, contro gli altri due competitors Oscar Pisani e Giacomo Pirozzi (il vincitore delle elezioni), Trinchillo, dopo poco più di un anno dalla sua elezione a consigliere comunale, ma relegato all’opposizione dagli elettori, quindi contro Pirozzi, è passato nei banchi della maggioranza, insieme agli altri due eletti della sua lista (Giuseppe Santopaolo e Fabio Felaco)  per sostenere Pirozzi. Ascoltate attentamente quello che dice  

Durante il comizio conclusivo della campagna elettorale per le amministrative del 2020, Vincenzo Trinchillo, candidato consigliere nella lista “Vinciamo per Calvizzano con Santopaolo sindaco”, lanciava un duro attacco all’allora candidato (e poi vincitore) Giacomo Pirozzi.

Dal palco di Villa Calvisia, le sue parole risuonarono chiare e pesanti:

“La bugia invece ha un nome e cognome: Giacomo Pirozzi. […] Ti abbiamo detto di no e continueremo a dirti di no”.

Una presa di posizione netta, anzi radicale, che lasciava presagire una lunga e convinta opposizione. E invece, appena un anno dopo l’elezione in consiglio comunale, lo scenario cambia: Trinchillo, insieme ai colleghi di lista Giuseppe Santopaolo e Fabio Felaco, abbandona i banchi della minoranza per passare in maggioranza.

Non solo. Per un certo periodo, Trinchillo ricopre addirittura il ruolo di assessore nella giunta guidata proprio da quel Pirozzi che aveva bollato come simbolo della “bugia”.

Una virata politica che solleva interrogativi legittimi tra i cittadini.

A proposito di “tristezza”, parola usata da Trinchillo per descrivere l’eventuale ritorno di Pirozzi alla guida del paese, non è altrettanto triste, se non paradossale, essere entrato nella sua squadra dopo averne pubblicamente denunciato metodi, debiti e stile politico?

Le promesse di “dire no” si sono infrante contro la realtà dei fatti: un ingresso in maggioranza e la nomina ad assessore, seppur temporanea. Il tutto, senza un vero confronto pubblico con l’elettorato che aveva creduto in un progetto alternativo. Va aggiunto che, dopo l'ingresso in maggioranza, il programma condiviso promesso non è stato mai stilato.

Un passaggio così netto, da oppositore inflessibile a uomo di governo, pone un tema serio di credibilità politica e di rispetto del mandato elettorale.

Oggi Trinchillo non è più assessore. Ma il messaggio che resta è amaro: le parole pesano, soprattutto quando vengono smentite dai fatti. E in un tempo in cui la fiducia dei cittadini nella politica è sempre più fragile, la coerenza non è un lusso, ma un dovere.

 

Visualizzazioni della settimana