Difendere il rispetto tra colleghi in
tempi di fango gratuito e offese senza tregua
Sei mesi fa pubblicai questo articolo sul blog
Calvizzanoweb. Oggi lo ripropongo, perché, purtroppo, le offese e gli attacchi
gratuiti contro alcuni colleghi giornalisti continuano senza sosta, anche dopo
lo scioglimento del Comune per infiltrazioni malavitose. Sono dunque costretto,
ancora una volta, a ribadire alcuni concetti che certi operatori dell’informazione
locale sembrano non riuscire a metabolizzare.
Il primo tra tutti: il rispetto per le persone. Che si
tratti di sindacalisti, politici, amministratori o giornalisti, il rispetto non
è una concessione: è un dovere.
I miei maestri mi hanno insegnato una regola
fondamentale: mai parlare male dei colleghi. E io ho sempre fatto mia questa
regola, con umiltà e coerenza, anche nei confronti di chi, a volte, quel
rispetto non lo ha meritato.
Il diritto di critica è sacrosanto, ma non può e non
deve mai degenerare nell’insulto gratuito, nemmeno quando è mascherato da
ironia o allusione.
In questo contesto, voglio tornare a parlare di Mauro
Di Maro, collega stimato e amico.
Co-fondatore, insieme a Fabio Sardo, del portale
L’Altra Notizia, realtà con sede a Marano ma seguita in tutto l’hinterland
napoletano, Di Maro è un professionista che merita rispetto, anche quando non
si condividono alcune sue posizioni o articoli.
Ridurlo a oggetto di epiteti offensivi è semplicemente inaccettabile.
È un fotografo professionista, che sette anni fa ha
scelto di mettersi in gioco anche nel giornalismo. Un percorso affrontato con
passione e serietà, culminato con l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti della
Campania, presieduto da Ottavio Lucarelli. Un traguardo meritato, frutto di
impegno e dedizione.
Nel maggio 2021 sentii quasi un dovere dedicargli un
articolo: non solo per il risultato raggiunto, ma per lo stile, l’equilibrio e
la signorilità che da sempre lo contraddistinguono.
Scriveva allora Mauro Di Maro sulla sua pagina
Facebook:
“A 16 anni ho iniziato la mia attività politica nel
tentativo di dare voce a tutti, soprattutto alle fasce più deboli, ai
discriminati, a chi non viene mai ascoltato.
Con la stessa mission ho iniziato nel 2018
questo percorso che oggi mi ha portato ad entrare ufficialmente nell’Ordine dei
Giornalisti.
Il mio impegno nel sociale continua e,
finché ne avrò la possibilità, continuerò a lavorare per dare l’opportunità a
tutti di manifestare le proprie idee liberamente”.
Questo è Mauro Di Maro: una persona perbene, un
professionista serio, un collega stimabile.
Ecco perché, anche quando fate riferimento a lui in
modo velato, allusivo o non dichiarato, abbiate almeno la decenza di
sciacquarvi la bocca.
Mimmo Rosiello