Le preghiere fanno meno rumore delle transenne, ma lasciano un segno più profondo

Sui mille aspetti delle manifestazioni di ieri in tutta Italia a favore della Palestina anzi... contro il genocidio dei palestinesi , qualcuno ha voluto mettere l' accento sui disordini alla stazione centrale di Milano messi in atto dai soliti idioti incapaci di elaborare un concetto diverso da " 'annamo a menarce coi poliziotti" In mezzo ci sono state le tantissime piazze pacifiche. Ma all'estremo opposto ce n'è stata una in particolare di manifestazione, a Roma, da parte di una associazione chiamata "Preti contro il genocidio" .Nel nome c'è anche l'identità inequivocabile dei manifestanti. Al contrario di quelli della stazione di Milano, manifestanti pacifici e silenziosi, forse troppo visto che tutto si sa e si è visto in tutte le TV di Milano ma poco più di niente di questa manifestazione. Le transenne lanciate contro le vetrine fanno più rumore delle preghiere, poi bisogna vedere cosa resta, i vetri in frantumi non credo siano utili alla causa palestinese. Ma silenziosità non vuol dire mancanza di determinazione. Nel manifesto dell'associazione dimostrano le idee chiare gli oltre mille preti (e vescovi) iscritti, come è chiarissimo il termine genocidio su quello che accade che loro hanno adottato ben prima che l'Onu lo definisse ufficialmente tale, chiarissime anche sul riconoscere lo Stato di Palestina e disconoscere quello di Israele fino a quando non cesserà il fuoco, ancora più chiare e limpide quando auspicano una inchiesta indipendente sui fatti del 7 ottobre o sul blocco dell'invio di armi ad Israele. Attenzione a non definirli con il gergo tipicamente qualunquistico di una certa corrente come "vabbeh i soliti pretini propal sinistroidi senza peso, senza arte né parte". L'associante annovera (oltre alle piacevoli presenze a noi note e care) personaggi come don Ciotti, padre Zanotelli, mons. Moscone, mons. Ricchiuti presidente di Pax Cristi ed altri di notevole rilievo. Inoltre, non iscritti (per ora) ma nella stessa orbita di pensiero potremo inserire per esempio Mons. Battaglia vescovo di Napoli alla luce della sua omelia in occasione del rito della liquefazione del sangue del santo patrono e di chissà quanti altri. Quindi mi verrebbe da dire "corrente minoritaria un corno". "Chiesa" è un concetto troppo ampio per poterlo circoscrivere in un solo immaginario. Così ampio che spesso è tutto e il contrario di tutto, come sotto l'aspetto istituzionale  , da molti visto come il più verticistico di tutti, c'è chi la definisce l'ultima monarchia assoluta d'Occidente. Però pochi notano che da sempre, nella storia della chiesa, hanno un peso fondamentale le spinte che vengono dal basso, addirittura più determinanti per le sue svolte epocali di quelle calate dall'alto. Un esempio di tutti il ruolo di S. Francesco. E su questa capacità genetica capita ancora che oltre mille preti (e vescovi) destinati a crescere in Italia e nel mondo,  si mettono insieme non perché lo dice il Papa ma rispondendo all'appello di un parroco di una piccola frazione di Pana di Sorrento, tal don Rito Maresca. È presumibile o per lo meno auspicabile che come accade per S. Francesco, "lassù" si prenda atto. Per ora a noi non resta che imparare la lezione che ci viene dalla "chiesa" e cioè che obbedienza e disciplina non vuole dire silenziare la propria coscienza. Se questa lezione la imparassero i politici e i parlamentari di tutto il mondo ..oh in che paradiso vivremmo.

Gennaro GB Ricciardiello

 

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