Allagamento a Calvizzano, soliti punti critici sott’acqua: manutenzione insufficiente e sistema fognario da rivedere

 

Canalone dal quale escono i topi come ci è stato riferito da alcuni abitanti del posto

La pioggia torrenziale che ieri mattina si è abbattuta su Calvizzano e i comuni limitrofi ha trasformato ancora una volta le strade in fiumi, evidenziando tutte le fragilità di un territorio ormai cronicamente esposto a eventi meteo estremi. Il punto più colpito è stato, come spesso accade, l’incrocio tra piazza San Pietro, via Eduardo De Filippo e via Garibaldi, epicentro degli allagamenti.

Il sindaco ha prontamente chiarito che la manutenzione delle caditoie viene effettuata regolarmente e che nessun intervento ordinario può realmente fermare la violenza dell’acqua che scende dalla collina di Marano. Una posizione condivisibile in parte, soprattutto quando si guarda al problema in chiave più ampia: “la progressiva impermeabilizzazione dei suoli e la sottrazione degli spazi verdi hanno reso l’intera area nord incapace di assorbire la pioggia, che scorre incontrollata in superficie”.

Tuttavia, alcune precisazioni sono d’obbligo. Il primo cittadino ha lanciato un’accusa generica contro quelli che ha definito “sciacalli”, ma senza fare nomi, riferendosi probabilmente a chi ha documentato e denunciato gli allagamenti. Ebbene, se con questo termine si intende chi svolge un’attività di cronaca e di segnalazione, allora il sindaco avrebbe dovuto essere più chiaro. Noi di Calvizzanoweb, ad esempio, abbiamo parlato di manutenzione tardiva o inefficace, portando come esempio le caditoie di viale della Resistenza, quasi tutte otturate nonostante la forte presenza di pozzanghere nella zona.

Non è solo una questione di tombini. Diversi residenti della zona di piazza San Pietro e via Piersanti Mattarella chiedono da tempo una revisione strutturale del sistema fognario, che appare ormai inadeguato rispetto alle nuove condizioni climatiche e all’urbanizzazione crescente. C’è poi un’altra criticità poco considerata: tra via Sandro Pertini e piazza San Pietro, alle spalle dei fabbricati, esiste un vecchio canalone naturale che si riempie puntualmente ad ogni pioggia. Qui sono stati avvistati anche grossi topi, a segnalare un problema igienico-sanitario che non può più essere ignorato.

Servono interventi radicali e non più rimandabili. Non siamo noi a dover indicare quali, ma è evidente che se si agisse su questi punti, manutenzione efficace, rifacimento del sistema fognario, bonifica e messa in sicurezza dell’alveo, gli allagamenti futuri potrebbero essere meno devastanti.

Documentare questi disagi non è sciacallaggio. È dovere civico.

Foto (scattate ieri alle 17.00) caditoie a destra e a sinistra di viale della Resistenza: quasi tutte otturate





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