Morte del 18enne colpito alla testa, il presidente dell’associazione “Idee e Concretezza” Salvatore Mautone: “bisogna smettere di parlare di ‘tragedie’ e iniziare finalmente a parlare di soluzioni concrete”
“È veramente
inaccettabile e devastante che, ancora una volta, un’altra giovane vita venga
spezzata troppo presto, un altro destino tragicamente interrotto da un mondo
che sembra ignorare la sofferenza di chi è più vulnerabile; ogni giorno che
passa ci rende sempre più impotenti e arrabbiati di fronte a una realtà che non
cambia, una realtà fatta di indifferenza e di silenzio che ormai è diventato
insostenibile, eppure siamo costretti a vedere con dolore che nessuno sembra
voler affrontare il problema con la gravità che merita. È un continuo
susseguirsi di tragedie, come se la vita dei giovani fosse un valore
sacrificabile, come se la violenza e l’indifferenza fossero ormai la norma, e
invece di reagire, di unirci per fermare questa spirale di morte, continuiamo a
parlare, a lamentarci, a far finta di nulla, senza fare nulla di concreto. Sono
giorni, anzi settimane, che il tema è al centro dei dibattiti, eppure siamo
ancora qui, senza soluzioni reali, senza cambiamenti tangibili, e la rabbia
cresce, non solo per l’ennesima vittima, ma per l’incapacità di una società che
continua a fallire nei suoi doveri morali e civili. Questo è un grido di dolore
e di denuncia, che non possiamo più ignorare, e che deve risuonare in ogni
angolo, in ogni coscienza. Non possiamo più accettare che i nostri giovani
siano vittime di un sistema che non li tutela, non li protegge, non li ascolta.
E proprio per questo, dichiara con voce ferma e piena di rabbia il presidente
Salvatore Mautone, dobbiamo smettere di parlare di ‘tragedie’ e iniziare
finalmente a parlare di soluzioni concrete, perché questa situazione non è più
tollerabile, non è più accettabile, e non possiamo permettere che altre vite
vengano spezzate in silenzio”.
Comunicato stampa Idee e
Concretezza