Dal libro
“Marano-Storia, tradizioni e immagini” di Enzo Savanelli, giornalista e
scrittore
“In
vico Arezzo è inutile che cerchiate di sapere quale antica e nobile famiglia
toscana abbia abitato in passato ma fatevi indicare dove nel secolo scorso c’era
“a Sorrentina” (la Sorrentina). Costei era una prostituta che all’imbocco del
vicoletto “menava a rezza” cioè gettava la rete, adescava i
probabili clienti. Da “a rezza”, poi si è avuto Arezzo.
Dal libro “Marano di
Napoli: Vita socio-economico-religiosa” (terza parte:1750-1982) di mons.
Pasquale Orlando
“Vico Arezzo, quasi
al limite di corso Vittorio Emanuele, prima di imboccare via Casagiarrusso. E’ un
vicolo cieco, anche se ha apertura e comunicazione con il primo palazzo a
sinistra di via Casagiarrusso. Onde il nome? Non ci convince affatto il
fiabesco racconto riferito anche a me dal cae.mo Col. Sica, e ripetuto anche di
recente da infondate nostalgie! E’ molto probabile l’esistenza di cognome colà
di famiglia possidente. Tant’è che la denominazione Arezzo, ovvero Arezza è
affibbiata a diverse persone abitanti non nel vicolo in parola, ma altrove.
Ricordo, per esempio, un Mattia Arezza abitante in via Speranza, vicino casa
mia”.