Di Antonio Mangione
Un sistema oleato, tanto da essere ripetuto sia nel cantiere di Giugliano che in quello di Marano. Una truffa vera e propria costata ai due Comuni fior di quattrini, messa a punto con sapienza e sagacia sia da alcuni vertici della Teknoservice con la compiacenza di dipendenti infedeli. Stiamo parlando della “pesa fantasma” dei rifiuti portati presso le isole ecologiche e della compilazione di falsi formulari. C’è anche questa tra le varie accuse contenute nella maxi inchiesta sugli appalti dei rifiuti nei due Comuni a Nord di Napoli.
Come funzionava il sistema?
I magistrati hanno accertato una
falsificazione dei formulari afferenti lo scarico dei rifiuti ingombrati
provenienti da raccolta differenziata nel Comune di Giugliano finalizzata a far
risultare e quindi contabilizzare veri e propri conferimenti di rifiuti
fantasma, cioè mai avvenuti. Ciò grazie all’accordo tra autisti, dipendenti e
caposervizi e dirigenti della Teknoservice.
Ad esempio, da gennaio a luglio
2021, il Comune di Giugliano, in base a queste false bolle,
avrebbe pagato la ditta aggiudicataria dell’appalto per un ammontare di
circa 21mila euro per 13 scarichi che in realtà non sono mai stati effettuati.
Stesso discorso a Marano dove, da
maggio 2020 a luglio 2021, i magistrati hanno accertato la falsificazione di 17
formulari con un quantitativo di rifiuti maggiore rispetto a quello realmente
conferito o addirittura la contabilizzazione di scarichi di spazzatura in
realtà mai avvenuti per un importo totale di 21589 euro.
Fonte Internapoli.it