Calvizzano, mai andate in porto le agevolazioni e le riduzioni della tassa sui rifiuti pubblicizzate dall'amministrazione a gennaio 2021: ecco perché i consiglieri di minoranza hanno presentato una mozione di indirizzo

 


Attenzione: non parliamo delle riduzioni finanziate con fondi per l’emergenza pandemica, approvate in Consiglio comunale in seguito al famigerato emendamento Napolano (all’epoca capogruppo di maggioranza) presentato poche ore prima dell’inizio dell’assise cittadina. Neanche di quelle relative alle utenze non domestiche, approvate in Consiglio comunale, al fine di stimolare l’economia locale e incentivare le nuove attività (cosiddette start up) per i primi  3 anni. Primo anno: riduzione del 40%; secondo anno: riduzione del 30%; terzo anno: riduzione del 20%. Cosa buona e giusta, a nostro avviso  

Mai andate in porto le agevolazioni e le riduzioni della tassa sui rifiuti pubblicizzate dall'amministrazione Pirozzi, pochi mesi dopo il suo insediamento. L’avviso venne pubblicato a gennaio 2021: le domande andavano presentate entro il primo marzo 2021. Venne ampliata la platea degli aventi diritto alle riduzioni e alle agevolazioni previste dal regolamento tari, approvato con deliberazione consiliare 35 del 22 luglio 2014. Ciò ci indusse a elogiare l’amministrazione, poiché non restava più l’unico Comune del comprensorio ad avere una platea striminzita degli aventi diritto alle agevolazione Tari.  Il provvedimento non andò in porto, poiché, come facemmo notare, bisognava prima modificare l’attuale regolamento Tari  (quello che intendono fare i consiglieri di minoranza di Reset, perciò hanno presentato una mozione di indirizzo) che, per le utenze domestiche, prevede solo le seguenti riduzioni e agevolazioni:   

a)   Abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo: riduzione del 60%

b)   Abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora per più di sei mesi all’anno all’estero: riduzione del 60%

c)   Abitazioni occupate da persona sola titolare di pensione sociale: riduzione del 60%

d)  Sono esenti dal pagamento tributo: i locali o aree utilizzate per l’esercizio di culti ammessi dallo Stato, con esclusione dei locali annessi ad uso abitativo o ad usi diversi da quello del culto in senso stretto; i locali e le aree occupati o detenuti a qualunque titolo dal Comune, adibiti esclusivamente a compiti istituzionali.   

 

 

 

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