“Vende fazzolettini e accendini all’angolo della strada Calvizzano-Mugnano ma non riesce neanche a sopravvivere”: dopo l’articolo di calvizzanoweb sul marocchino Mustafà si è messa in moto la macchina della solidarietà, in primis quella del Gruppo Sociale Fiumi di Vita
"Poiché i poveri li avete sempre con voi" (Giovanni 12:8)
Riceviamo e pubblichiamo
In una città grande quanto Napoli si trova spesso la
persona pronta ad aiutare, e quella che ha bisogno di aiuto. C’è chi lo fa per
cuore, c’è chi lo fa per etica, e c’è anche chi lo fa per mettersi in mostra,
eh già... Oggi però voglio parlarti di una squadra, che di opere di beneficenza
ne fa tantissime (fin dal lontano 1992), ma per un motivo maggiore di qualsiasi
altro a cui si potrebbe pensare. Il motivo è l’Amore di Gesù, che compunge i
cuori e spinge ad agire. Nel Vangelo di Matteo c’è scritto: «gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date», questo è l’amore di Dio che spinge il
Gruppo Sociale della Comunità Cristiana Evangelica Fiumi di Vita di
Napoli-Scampia, a prodigarsi ogni giorno e a rispondere a ogni richiesta di
aiuto che arriva al proprio orecchio. Come farebbe Gesù, il Gruppo Sociale
Fiumi di Vita, si muove tra i più bisognosi, principalmente nella zona di
piazza Garibaldi, che al momento conta un gruppo di clochard sempre più ampio,
proprio perché, scendendo dalle stazioni e non avendo dove andare, questi
sfortunati, rimangono spesso senza alcun bene personale a causa della malavita
che si crea tra di loro con lo sviluppo di una gara a chi “accaparra di più”.
Il Gruppo Sociale Fiumi di Vita si organizza per portare pasti caldi o freddi –
a seconda della stagione –, oltre a indumenti e coperte, a coloro che sono
stati dimenticati e abbandonati dalla società, ma soprattutto per dare qualcosa
di più importante e duraturo di un piatto di pasta o un panino: un aiuto
spirituale e morale. Un abbraccio, una carezza, una parola di conforto e una
preghiera sono spesso ciò che queste persone apprezzano e cercano di più,
poiché rigettati e ignorati dalla maggior parte della cittadinanza, come se
fossero invisibili o spazzatura. Il Gruppo Sociale Fiumi di Vita però non si
limita a questo, ma spesso e volentieri si è spinto oltre, fino ad arrivare
nelle case di chi ha chiesto aiuto, portando cibi di prima necessità a chi
proprio non riesce ad avere neanche le cose più essenziali. In particolare,
parliamo della storia di Mustafà, un tunisino che per vivere e poter aiutare la
sua famiglia composta da ben cinque figli, vende accendini per le strade di
Calvizzano. Il bisogno di quest’uomo che, nonostante il suo massimo impegno non
riesce ugualmente a sentirsi soddisfatto come padre di famiglia, è stato
segnalato dalla pagina di Calvizzano Web. Appena ricevuta la richiesta d’aiuto,
il Gruppo Sociale della Chiesa Fiumi di Vita si è mobilitato per portargli dei
pacchi alimentari, raccolti personalmente da loro nelle settimane precedenti
fuori ai supermercati, proprio per essere utili in queste situazioni. Mustafà è
rimasto estremamente compiaciuto e grato per quel gesto, insolito e fuori dalla
visione dell’essere umano, che sta diventando sempre più egoista. Chi sente il
richiamo o il dovere di fare del bene concretamente, non dovrebbe limitarsi mai
a causa dei pregiudizi della gente, ma dovrebbe essere sempre pronto/a ad agire
in favore di coloro che sono in una posizione o in una situazione in cui non
avrebbero mai voluto trovarsi. Dio benedica tutti gli uomini e le donne di
buona volontà!
Gruppo Sociale Fiumi di Vita
L’articolo pubblicato da calvizzanoweb il 21
marzo 2024
Poche righe, dettatemi dal cuore, sperando che qualcuno, nel leggerle, possa dare una mano a questo signore di mezza età che, per “guadagnarsi” qualcosa da mangiare, vende fazzolettini e accendini all’angolo della strada di confine tra Calvizzano e Marano, nei pressi del caseificio Bianco Latte. Ha un comportamento irreprensibile: a ogni passante, con un sorriso un po’ spento, mostra uno dei suoi pochi prodotti, come per dire “aiutatemi”.
“Diamogli una mano”. Come? Non lo so. Compriamo un pacco di fazzolettini,
qualche accendino, chiediamogli se ha bisogno di un pasto caldo, di medicine,
di vestiti o di qualcos’altro. E’ marocchino, vive a Marano, come mi ha
riferito: si presenta da anni in questo angolo di strada con l’obiettivo di
racimolare qualche spicciolo per campare. Non è invadente, come lo sono tanti
extracomunitari piazzati ai semafori e agli incroci dell’hinterland che spesso
“costringono” i passanti all’acquisto. E’ umile e gentile. Diamogli una mano,
aiutiamolo a ritrovare il sorriso. Come? Non lo so.
Mi.Ro.