“Progetto San Carlo...Un successo tira l’altro”: ennesima prova di bravura del coro della “Guarano” di Melito
Ormai è
diventato un appuntamento fisso la partecipazione della “Marino Guarano”
al Progetto Scuola in Canto, ideato dall’Associazione Musicale Europa Incanto,
nata nel 2012. Un’avventura che ha avuto inizio nel 2019 quando il coro calcò
per la prima volta il palcoscenico del prestigioso teatro napoletano, costruito nel 1737, per volontà del
Re Carlo III di Borbone, esibendosi nella Turandot di Giacomo
Puccini; l’anno dopo fu rappresentato L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti”.
Nel dicembre 2022 un’altra brillante performance
con la Cenerentola di Gioacchino Rossini. Lo
scorso anno fu la volta de “Il flauto
magico”, il capolavoro di Mozart, composto nel 1791, pochi mesi prima della
sua morte.
Stamattina
è stata messa in scena la Traviata, un'opera
in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto
dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) La signora delle camelie. La prima rappresentazione avvenne al
Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. L’inizio dell’opera piacque
moltissimo ma dal secondo atto in poi fu un fiasco, come sostenne lo stesso
Verdi. A detta sua, la responsabilità dello scarso entusiasmo del pubblico non
era della musica ma dei cantanti non ritenuti all’altezza. Sottoposto a forti
critiche e a censura, il compositore si vide
costretto a rimaneggiare la sua opera mettendola in scena
con alcune parti totalmente stravolte. Sempre
per sfuggire alla censura, La Traviata (intitolata inizialmente Amore e Morte) dovette essere spostata
all’indietro di 150 anni: collocare la vicenda nel Settecento era più
accettabile, perché rendeva più difficile al pubblico identificarsi con ciò che
veniva rappresentato.
Insomma, un’opera rivoluzionaria
per quegli anni, sia per la forma che per il soggetto, caratterizzata da
un messaggio forte ed incisivo: l’onore il più delle volte è solo ipocrisia,
perché molto spesso dietro alla parola onore si nasconde tutt’altro.
Si tratta di un dramma borghese,
di una vicenda contemporanea, che evidenzia in maniera emblematica come la
forza più grande delle donne sia quella di amare, e la loro capacità di farlo
come nessun altro. Un esempio di questo amore puro è quello di Violetta che
accetta un grandissimo sacrificio per Alfredo, rinunciando alla sua felicità
per non compromettere quella di un'altra persona.
E sul palcoscenico, calcato
in passato da grandissimi musicisti del calibro di Niccolò Paganini e Vincenzo
Bellini, solo per citarne alcuni, i ragazzi della “Guarano” non hanno di certo
sfigurato, sfoderando una performance che ha incantato gli spettatori.
Un successo dopo l’altro
che certamente non sarà l’ultimo. Non resta, infatti, che attendere il prossimo
anno per assistere ad una nuova esibizione che certamente ci riserverà altre
sorprese.