Nel 1990 fu ispezionata l’abitazione dove viveva la perpetua del professore don Raffaele Galiero, vennero trovati 44 reperti archeologici: ora l’amministrazione si adoperi per riportarli a Calvizzano

 Contenti di aver fatto conoscere ai nostri lettori un’altra interessante pagina di storia locale

 

La casa dove è vissuto il Rev. prof. Galiero si trova nella strada a lui dedicata, a pochi passi da Corso Mirabelli

Siamo venuti in possesso dell’elenco dei reperti composto da quattro pagine un po’ sbiadite, per cui abbiamo dovuto riscrivere il testo. Ringraziamo l’arch. Maria Luisa Sabatino, ex presidente della Pro Loco cittadina, donna di immensa cultura, un grande valore aggiunto per Calvizzano (forse qualcuno non l’ha mai voluto capire…) per avercelo procurato

Elenco reperti trovati a Gasa del Rev. Galiero

La maggior parte dei pezzi, è scritto nel verbale redatto il 19-02-1990 dagli ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria appartenenti al Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli incaricati dalla Procura della Repubblica, sembrano provenire da sepolture rinvenute in località San Pietro di Calvizzano, ad eccezione di due di essi, databili ad età preromana, compresa tra il IV e il II secolo a. C.. I reperti, sotto descritti, sono sottoposti a sequestro (ex art.252 del C.P.P.) in quanto, mancando idonea documentazione che giustifica il possesso degli stessi, sussistono gli estremi del reato previsto ex art. 67 legge 1089/3 e punito ex art. 624 C.P.

L’elenco

 


1)    Olla (recipiente) di terracotta con nr 3 di bozzette emisferiche (IV sec. A.C.)

2)    Olla di terracotta con nr. 3 bozzette altezza spalla appuntite (IV-II sec. A.C.).

3)    Vaso stamnoide con anse verticali (IV-II sec. A.C.).

4)    Vaso stamnoide con anse verticali (IV-II sec. A.C.).

5)    Olletta ceramica priva di anse.

6)    Anfora con ansa verticale.

7)    Frammento epigrafe di marmo con resti di lettere.

8)    Piatto fondo ceramica decorato interno ed esterno con bande di v.n. (vernice nera?).

9)    Piatto su piede in v.n. decorato al centro con stampiglio di rosetta circondato da corone di ovuli e nr 5 raggiere concentriche di tratti orizzontali.

10)                   Piatto su piede in v.n. con 5 palmette intorno.

11)                   Piattini su piede decorati al centro con stampiglio di nr 3 fiori di lato a raggiera e nr 4 tratti verticali.

12)                   Askos (antica forma di vaso) in v.n. privo di decorazioni.

13)                   Coppetta su piede con nr 2 anse orizzontali.

14)                   Come sopra ma privo di anse.

15)                   Askos decorato.

16)                   Olpetta con ansa verticale bifida-ceramica depurata.

17)                   Coppetta su piede.

18)                   Figura fittile di bovino con foro per ogni piede e agli occhi probabilmente giocattolo.

19)                   Coppa skifoide a v.n.

20)                   Come sopra  ma priva di un’ansa.

21)                   Frammento di piatto a basso piede a v.n.  decorato al centro da un fascio con tratteggi.

22)                   Piatto a v.n. su bassopiede privo di metà del fondo e del bordo decorato al centro con fiore centrale impresso e nr 5 palmette. La decorazione è circondata da un’altra circolare formata da 7 palmette collegate da fasce curvilinee puntinate. La fascia più esterna è formata da cerchi concentrici a tratteggio. La vernice presenta colorazione rossa dovuta alla cattiva cottura.

23)                   Coppette su piede colorata al centro da un fiore con 12 petali.

24)                   Come sopra ma priva di un’ansa e di parte del bordo, decorata all’interno con stampiglio e 4 palmette ed intorno decorato con decorazioni fitomorfe a foglie.

25)                   Come sopra, ma decorata al centro da tre palmette impresse.

26)                   Coppetta su piede a v.n. al centro disco a v. rossa per cattiva cottura.

27)                   Coppetta su piede a v.n. priva di decorazione.

28)                   Come sopra ma di diametro diverso.

29)                   Coppetta in miniatura su basso piede.

30)                   Come sopra ma di diametro diverso

31)                   Come sopra ma di diametro diverso

32)                   Come sopra ma di diametro diverso.

33)                   Colpetta decorata a v.n. solo nella parte superiore e sull’ansa: sulla parete contrapposta all’ansa bozzetta puntiforme.

34)                   Come sopra con ansa bifida , ansa e spalla a coperchi con strigliature molto piatte.

35)                   Lucerna priva dell’ansa (forse di bucchero) di datazione incerta.

36)                   Lucernaio in terracotta priva d’ansa e del foro del lucignolo.

37)                   Pisside in terracotta, ansa e spalla- labbro orizzontale. Spalla e coperchio sono decorati con tratti di v.n..

38)                   Unguentario  fittile su piede con corpo panciuto.

39)                   Vaso panciuto su basso piede privo di anse verticali e collo.

40)                   Vasetto ad ansa a nastro verticale e basso ventre panciuto decorato con due fasce di decorazioni geometriche alternate fasce di vernice bruna. Il fondo del vaso decorato con elemento centrale a due tratti sottili incrociati  entro un cerchio. Età preromana.

41)                   Cratere a campana ricomposto per più della metà nella parte superiore e inferiore, privo di un’ansa decorato a f.r. con due palmette nella zona al di sotto delle anse e con due teste femminili rivolte a sx.

42)                   Frammenti di ceramica.

43)                   Parte di ansa a v.n. orizzontale pertinente a un vaso di forma aperta (coppa).

44)                   Frammento di decorazione architettonica in stucco ad andamento curvilineo, forse parte della decorazione di una nicchia o di un soffitto. Il bordo è formato da una serie continua di fiori di loto(?) le cui foglie si congiungono per le estremità laterali. Il fondo della fascia è rosso, gli spazi intermedi sono in azzurro. La superficie curvilinea mostra parte di un medaglione a fondo rosso con cigno bianco a rilievo stucco; all’esterno è parte anteriore di un delfino, becco e testa in giallo. La cornice è sottoposta ai due motivi decorativi è in azzurro.

"Si precisa che non si è proceduto – è scritto nel verbale della P.G. – a perquisizione domiciliare, ma ci si è semplicemente limitati a un’ispezione dei locali di cui si compone il domicilio in quanto la parte ha subito e spontaneamente esibito quanto ricercato dai verbalizzanti.

Si precisa, altresì, ancor prima di intraprendere le operazioni ispettive, la parte è stata resa edotta della sua facoltà di farsi assistere da persona di fiducia; a precisa richiesta dei verbalizzanti dunque la stessa ha ritenuto opportuno dichiarare quanto segue: “per cinquantadue anni ho assistito il sac. Prof. Raffaele Galiero, il quale alla sua morte, per disposizioni testamentali, mi ha lasciato l’usufrutto della propria abitazione e dei beni in essa contenuti. Non essendo in grado di conoscere il valore degli oggetti lasciati dal decuius, non mi sono mai preoccupata di rappresentare l’esistenza di detti reperti archeologici alle autorità competenti, in quanto il reverendo mi risulta, tra l’altro, ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica della Provincia di Napoli e Caserta. Faccio presente che per me questi oggetti hanno, anzi avevano, un valore esclusivamente sentimentale, in quanto legati al ricordo del rev. Galiero. Non ho altro da dire.

Anche noi non abbiamo nulla da dire, poiché i fatti sono estremamente chiari e trasparenti. Intendiamo però aggiungere qualcosa che riteniamo importante: al di là del fatto che due personaggi così rilevanti per il paese andrebbero ricordati in un convegno per farli conoscere alle nuove generazioni, l’amministrazione, secondo il nostro punto di vista, dovrebbe adoperarsi per riportare a Calvizzano questi importanti reperti rinvenuti sul nostro territorio ricco di storia, poiché, come conclude il verbale di ispezione domiciliare, iniziato alle ore 10.00 del 19 febbraio 1990 e concluso alle ore 13 e 45 dello stesso giorno, sono stati ritirati e custoditi temporaneamente presso gli Uffici del Comando Nucleo e successivamente concentrati presso gli organi competenti. Immaginiamo la Soprintendenza. Sarebbe bello, dunque, che tutti questi ritrovamenti storici tornassero nel luogo di appartenenza.  

Contenti di aver fatto conoscere ai nostri lettori un’altra interessante pagina di storia locale.

 


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