Marano, Gabriella Tramonti fu un commissario davvero straordinario

                                          

“Il migliore che abbia avuto Marano”, secondo l’ex dirigente Luigi De Biase. “Pure il prefetto Reppucci – aggiunge – è stato un bravo Commissario, aperto al dialogo, anche se viene ricordato per qualche errore commesso e non per i pregi”



Tramonti si insediò a Marano il 18 aprile 2012

Si insediò  il 18 aprile 2012 e vi restò fino a luglio 2013, quando venne eletto sindaco Angelo Liccardo: rivoltò la città come un guanto e allontanò lo spettro del dissesto finanziario, ma, soprattutto, creò le premesse per il decollo della città, in tutti i sensi, tutte disattese dagli ultimi amministratori  che hanno trascinato Marano  nel baratro. Qualche altro commissario, probabilmente senza rendersi conto del conflitto di interessi che sarebbe sorto, avrebbe addirittura sognato di fare il sindaco di Marano



Una donna minuta, ma con un carico di energia enorme (chi l’ha frequentata la definisce anche molto umana e religiosa): sfatò sicuramente il mito negativo di un commissario prefettizio che, anche se bravo, è sempre lontano dai cittadini, in quanto carica non elettiva. Tramonti, a Marano, andò oltre: non si limitò a gestire l’ordinario, ma realizzò cose straordinarie, facendole fare anche a dirigenti, responsabili di settore e impiegati. I risultati furono ben visibili. Era presente tutti i giorni al Comune (cosa rara per gli altri Commissari), lavorando il più delle volte, anche dodici ore consecutive. Affrontò, con piglio e determinazione, problemi atavici (risolvendone gran parte), tra cui la difficilissima situazione economico-finanziaria dell’ente: prima che lei si insediasse, il dissesto finanziario era quasi una certezza, poi i conti migliorarono e lo spettro del crack finanziario si allontanò definitivamente. Poi è ritornato di nuovo, ma non per colpa sua. I risparmi che ottenne in tutti i settori furono enormi, per non parlare dei fitti che, prima del suo avvento, svenarono le casse del Comune, mentre lei dimostrò che, con un po’ di oculatezza, si sarebbero potuti evitare già da diversi anni prima, in virtù del fatto che il Comune disponeva di altre sedi dove poter allocare gli uffici.

Tramonti scoperchiò diverse pentole che alimentavano il malaffare: ripristinò la legalità. Perciò, il giornale L’attesa, che all’epoca dominava nel panorama dell’informazione locale, propose all'amministrazione che si sarebbe insediata di conferirle la cittadinanza onoraria, il modo migliore per ringraziarla dell’ottimo lavoro svolto. Cosa che, però, non è mai avvenuta.             

In quel periodo, l’unico ad avere le idee chiare sul da farsi era il dirigente Luigi De Biase




Uno dei primi atti del prefetto Tramonti fu quello di istituire (17 maggio 2012) una Commissione per la razionalizzazione dei beni immobili del Comune. Dopo circa due mesi di meticoloso lavoro fu approntata la lista dei risparmi possibili che ammontarono a circa 500mila euro
 
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La Corte dei Conti non avviò l’iter per la deliberazione dello stato di dissesto solo perché ritenne un commissario prefettizio più affidabile della classe politica

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Furono effettuati 500mila euro di tagli alla spesa comunale e posto le basi per la dismissione del patrimonio comunale  


La Corte dei conti valutò positivamente la  prima relazione trimestrale, segno che fu imboccata la strada giusta per evitare il paventato crack finanziario



Appena  il prefetto Gabriella Tramonti si insediò stava per partire la “C17” di via Corree di Sotto

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Poco prima di andarsene la bloccò




Annullò tutti gli atti della “C4”, la mega-lottizzazione di zona San Marco



E bloccò la “C16” di via Padreterno



L’efficiente “Prefetto di ferro”, in poco più di un anno di commissariamento, rivoltò la città come un guanto







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